Regione Lazio: esplode la spesa sanitaria, conti in sprofondo rosso. I numeri

La Ragionieria dello Stato denuncia l'impennata della spesa sanitaria regionale. Pesa il Covid ma l'extragettito fiscale stornato sui trasporti

di Donato Robilotta
Roma

Nel Lazio la spesa sanitaria è di nuovo in rosso. È quanto emerge da un’attenta lettura del rapporto 9/2022 del Ministero dell’economia e delle finanze- Dipartimento della ragioneria generale dello Stato sul “monitoraggio della spesa sanitaria dal 2012 al 2022”.

Dopo alcuni anni di bilancio della sanità in attivo, nel 2018 + 6,6 mln, nel 2019 + 108,4 mln, nel 2020 +84,4, arriva il segno meno del 2021 con un disavanzo di 90,7 mln di euro. Il segno rosso del bilancio 2021 rappresenta un campanello di allarme che porta a farmi pensare che i conti della sanità non sono così a posto come viene narrato.

La spesa sanitaria nazionale ha un disavanzo di 110 mld

A livello nazionale il disavanzo complessivo delle Regioni è passato da 2,1 miliardi del 2012 a 733 milioni del 2019 a 1,1 miliardo di euro del 2021. Torna a salire nel 2021 il disavanzo sanitario e ben 10 Regioni chiudono l’anno con i conti in rosso. La spesa sanitaria tra il 2012 e il 2021 è passata da 110,339 mld a 126,640 mld di euro, equivalente a un aumento medio dell’1,5%.

L'impennata nel Lazio nel 2021

Nel Lazio la spesa sanitaria passa da 10,8 mld del 2012 a 11,8 del 2021. Con un aumento consistente in questi ultimi anni. Infatti nel periodo 2012-2018 si è mantenuta costante intorno a 10,8 Mld, nel 2020 l’impennata a 11,4 per arrivare a 11,8 nel 2021.

La spesa contenuta bloccando le assunzioni

Certamente la pandemia ha influito parecchio sui conti ma nel Lazio, a mio modesto parere, ha influito anche lo sblocco del turn over e le nuove assunzioni che hanno cominciato a far lievitare la spesa. Per carità ritengo giusto lo sblocco del turn over, il problema è che in questi anni il blocco, che ha causato una diminuzione di oltre 10 mila operatori sanitari nel Lazio, è stato l’unico strumento di contenimento della spesa. Mentre subito dopo il commissariamento occorreva una vera e propria riforma strutturale del sistema sanitario che non c’è stata.

Non solo, ma se si leggono le tabelle e i numeri smentiscono la propaganda, si vede che l’azzeramento del disavanzo è stato dovuto quasi interamente al blocco del turn over, cha bloccato l’aumento della spesa, e all’aumento del fondo sanitario negli anni 2012-2018. Fondo che è passato da 10,3 mld del 2012 a 11,6 mld del 2021. Tanto per essere chiaro quando la nuova giunta Zingaretti si è insediata nel 2013 il disavanzo era pari a -670 mln e le aliquote regionali erano pari all’1,73%. Nel 2013 la quota di fondo sanitario per la regione Lazio era pari a 10,04 mld, nel 2017 era pari a 10,682 mld di euro. Quasi 700 milioni in più dal Fondo sanitario, senza contare il riconoscimento dell’adeguamento Istat della popolazione che ha comportato una somma aggiuntiva al fondo di 376,6 milioni di euro.

La Corte dei Conti: extragettito fiscale usato per i trasporti

La stessa relazione della Corte dei Conti, nel giudizio di parifica del bilancio 2021, verifica l’accantonamento di 91,091 milioni di euro, delle somme derivanti dalla maggiorazione delle aliquote irpef (+0,50%) e Irap (+0,92), per la copertura del disavanzo 2021. Ma nello stesso punto la Corte dei conti prende atto dello sblocco da parte del tavolo di monitoraggio delle risorse derivanti dall’aumento delle addizionali che danno vita a un extragettito pari a 753,667 milioni di euro, che vengono utilizzate per il trasporto pubblico locale (€ 338,998 mln) e rimborso anticipazioni di liquidità e altre finalità socio sanitarie.

Per quanto riguarda la spesa per il Tpl è così suddivisa:
- rimborso agevolazione tariffarie su tpl (€ 10.831.500,00);
- cofinanziamento regionale al contratto di servizio per il trasporto marittimo ( € 5.700.000);
- spese per due diligence in relazione al cambio gestione della linea Roma-Lido e Roma-Viterbo (€ 91.378,00);
-rimborso agevolazioni tariffe (€ 35.000,00)
- Contributo Roma Capitale per il Tpl (€ 240.000.000,00);
- Contratti di servizio trasporto interregionale (€ 2.735.333,33);
- quota parte del contratto di servizio Cotral (14.226.4318,88);
-incentivi acquisto biciclette tradizionali (€ 18.905,00)
-altre spese tpl (€ 630.388,98).

Una tassa ingiusta utilizzata non per la Sanità

Un impiego di risorse provenienti una tassa iniqua e ingiusta che doveva servire a coprire il disavanzo sanitario e che oggi viene usata dalla Regione non per questioni sanitarie ma per coprire altri servizi che dovrebbero essere coperti con altri fondi. Mi chiedo dove vada a finire la quota nazionale del fondo trasporto pubblico locale che ogni anno la Regione riceve dalla Stato e che dovrebbe essere pari a circa 650 milioni di euro l’anno.

Per carità le Regioni si sono fatte fare una norma a misura per poter utilizzare l’extragettito per altri fin, ma non sfuggirà alla Regione Lazio che più volte il tavolo di monitoraggio del Mef ha detto alla Regione che può abbassare l’aliquota sanitaria sino alla copertura del disavanzo e la stessa Corte dei conti più volte ha parlato di un uso improprio di queste risorse che andrebbero destinate al perimetro sanitario.

Le uscite per la Mobilità superano le entrate

Nella stessa relazione la Corte di conti mette nero su bianco che la Regione Lazio registra ancora una mobilità passiva, sia interregionale che internazionale, molto più alta di quella della mobilità attiva. Le uscite per mobilità superano le entrate incidendo negativamente sul totale della spesa sanitaria regionale.

La mobilità sanitaria attiva per il 2021 è pari a € 303.368.578,00 di euro rispetto alla mobilità passiva paria € 523.514.633,00 con un delta negativo a pari a oltre 220 milioni di euro. E alla fine la Corte dei Conti parifica il bilancio del 2021 ma con il rotto della cuffia, con molte osservazioni e riserve.

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