Rifiuti, ecco il piano Roma: 6 impianti in città, uno per ogni punto cardinale

Sono distribuiti ai quattro punti cardinali della città i sei principali impianti del piano rifiuti: le gare bandite tra la primavera e l'estate

di David Perugia
Roma

Sono distribuiti ai quattro punti cardinali della città i sei principali impianti del piano rifiuti di Roma e per tutti, entro l'estate, saranno state indette le gare. Nel fine settimana, la decisione del Consiglio di Stato che ha rigettato i ricorsi dei comitati contro il termovalorizzatore a Santa Palomba, ha segnato l'ultima curva a gomito per il piano rifiuti capitolino.

Con la sentenza di venerdì scorso, diffusa sabato, i magistrati hanno confermato la legittimità delle ordinanze del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in qualità di commissario per il Giubileo, con cui è stato approvato il piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale, la relativa Vas (Valutazione ambientale strategica) e di conseguenza l'individuazione del sito di Santa Palomba per la realizzazione del termovalorizzatore.

Enmtro l'estate le gare

Tra la primavera e l'inizio dell'estate saranno stati messi a gara tutti e sei i principali progetti. Il termovalorizzatore fa da apripista poiché la gara è stata già pubblicata a novembre scorso e terminerà a metà maggio. L'impianto, che smaltirà 600 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati l'anno, produrrà energia per circa 200 mila famiglie, sarà realizzato in un terreno acquistato da Ama sulla via Ardeatina, a poca distanza dall'ex discarica di Albano Laziale ma dentro i confini del Comune di Roma: il quadrante è quello di Santa Palomba nel Municipio IX.

Lungo le ferrovie

Nel frattempo si sta procedendo a individuare, lungo i percorsi di otto linee ferroviarie regionali, come da schema di protocollo con Ferrovie dello Stato approvato in giunta, le aree per la trasferenza degli scarti in modo da trasportare una parte dei rifiuti destinati all'inceneritore a bordo dei treni.Subito dietro il termovalorizzatore, nel piano rifiuti romano, ci sono i due biodigestori: uno andrà a Casal Selce, periferia ovest del Municipio XIII, e l'altro a Cesano Osteria Nuova, periferia nord del Municipio XV. Per entrambi gli impianti le gare sono state redatte e sono in fase di pubblicazione, l'annuncio è atteso a giorni o comunque entro l'inizio della primavera. Si tratta di due strutture capaci di trattare tra le 100 e le 120 mila tonnellate l'anno di scarti organici. Produrranno principalmente biogas che potrà essere destinato a rifornire veicoli pubblici, come i mezzi di Ama.

Gli impianti da ammodernare

Altri due impianti cruciali sono i centri di smistamento e trattamento dei multimateriali (plastica, carta e cartone, vetro e metalli) che saranno collocati in vecchi impianti di Ama da riammodernare per la nuova funzione: uno è a Rocca Cencia periferia sud est nel Municipio VI, l'altro a Ponte Malnome, confine urbano a sud ovest nel Municipio XI della Capitale. Per entrambe queste strutture sta terminando la redazione dei documenti di gara con l'obiettivo di pubblicare gli avvisi entro l'estate.

Impianto per lo spazzamento

L'ultimo grande impianto nevralgico è quello per il trattamento di 30 mila tonnellate annue di scarti provenienti dallo spazzamento delle strade: un mix di rifiuti composto da sabbia, foglie, carta e plastica raccolti ai bordi delle strade. L'impianto sarà collocato nell'area dell'ex Tmb Salario nel Municipio III a nord ovest della città. Per questa struttura a breve è atteso l'avvio della procedura di "Valutazione di impatto ambientale": la direzione ambiente della Regione Lazio si è espressa pochi giorni fa rispetto alla richiesta dell'azienda comunale Ama e ha fatto sapere che la procedura deve essere svolta poiché nella zona "sono presenti edifici sensibili e zone densamente abitate", inoltre "l'area risulta interessata da vincoli paesaggistici" ed "è possibile un'interferenza con risorse idriche superficiali e sotterranee".

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