Rifiuti, entro l'estate i cantieri per bonificare la discarica di Malagrotta

La messa in sicurezza della discarica di Malagrotta passa per due distinti interventi, le cui gare di appalto per i lavori sono state già assegnate

di David Perugia
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Roma

La messa in sicurezza della discarica di Malagrotta passa per due distinti interventi, le cui gare di appalto per i lavori sono state assegnate alle reti temporanee di imprese, con le mandatarie Nico Srl e Trevi Spa.

Sono i dettagli emersi nel punto fatto da Regione e Comune dove è stato sottolineato che le gare non sono state assegnate secondo il criterio del massimo ribasso e che i circa 21-22 milioni di euro risparmiati, non sono stati sottratti alla sicurezza dei cantieri e alla manodopera.

Il primo intervento

Il primo intervento, per un costo di 116.146.300 euro servirà alla copertura della discarica per evitare che l'acqua piovana filtri tra i rifiuti e produca percolato. Saranno realizzati 216 pozzi che, raggiungendo anche gli 85 metri di profondità, emungeranno il percolato, aspireranno il biogas e compenseranno la pari volumetria con acqua pulita. Il raggruppamento capitanato da Trevi al costo di 58.609.958, si occuperà della cinturazione contenitiva che, come ha spiegato in conferenza stampa il sub commissario tenente colonnello Aldo Papotto, sarà "un diaframma plastico di 6,3 chilometri che girerà tutto intorno alla discarica di 240 ettari, sarà profondo 35 metri e spesso un metro, e raccoglierà il percolato evitando che lo stesso si riversi nelle campagne circostanti".La cintura sarà esterna alla precedente cintura, che già circonda la discarica, evidentemente meno efficace e lunga 5,8 chilometri.

Le acque meteoriche

Il progetto prevede la regimentazione delle acque meteoriche che i 240 ettari raccoglieranno e l'acqua sarà raccolta in vasche di laminazione. Solo successivamente sarà liberata lentamente nei torrenti circostanti. Il piano alta sorveglianza, inoltre, prevede una "control room" a cui confluiranno tutti i dati relativi ai controlli di tipo ambientale fatti da Arpa, misure antincendio e di sorveglianza fisica. I lavori termineranno in 36 mesi. Mentre lo smaltimento del percolato, costituisce un costo, il biogas - è stato più volte sottolineato - che è una risorsa importante. Attualmente si recuperano 40 milioni di metri cubi l'anno, ma si pensa che con i nuovo pozzi il valore si triplichi.

La viceministro Gava

L'avvio degli interventi per la messa in sicurezza della discarica di Malagrotta a Roma "è un evento storico. Dopo 40 anni diamo sicurezza ai cittadini romani con il capping della discarica di Malagrotta, ma soprattutto gli impianti di recupero del percolato e del biogas sono strategici, è uno dei punti fondamentali del programma di economia circolare che va nella direzione di creare una rete impiantistica". Lo ha detto il viceministro all'Ambiente, Vannia Gava, in occasione della conferenza per illustrare l'avvio delle procedure di incapsulamento dei rifiuti a Malagrotta. "Sono impianti che servono anche per la sicurezza energetica - ha aggiunto -. Ringrazio il generale Vadalà e tutti coloro che hanno lavorato per questo intervento. Dopo continueremo per la bonifica, questo è il primo passo e questo governo lo ha sbloccato". Rispetto a un eventuale recupero del finanziamento da 250 milioni di euro per gli interventi, stanziato dal governo per non incorrere in una procedura europea di infrazione, Gava ha precisato: "È una valutazione che faremo con il ministero dell'Economia e finanze".

Gualtieri: "Sarà come Central Park"

La destinazione finale di Malagrotta? ‘’Noi vorremmo che la messa in sicurezza fosse la condizione per una bonifica più profonda di Malagrotta, che vorremmo diventasse un parco. Central Park era la discarica di New York’’. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri durante la conferenza stampa a Malagrotta. ‘’Ora da qui al 2027 dobbiamo fare il lavoro di messa in sicurezza della discarica poi inizieremo la bonifica’’.

Rocca: "Un cambio di pagina"

’Questa è una opera straordinaria che state portando avanti. È bello vedere come avanza questo lavoro amministrativo. Ho il dovere di rappresentare una Regione che mi auguro non debba più subire l'umiliazione di trovare i carabinieri a dover mettere in sicurezza e gestire i siti. Malagrotta è ciò che ha rappresentato il male nella gestione dei rifiuti. Una tragica eredità: un commissariamento doppio che è un sigillo al fallimento delle politiche dei rifiuti degli ultimi 20 anni. Per noi l'ambiente è una priorità’’. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca in una conferenza stampa a Malagrotta. "La Regione Lazio non può far mancare per questo tutto il sostegno al generale Vadalà. Io raccolgo un eredità e un fallimento ma non può mancare la volontà di voltare pagina verso una gestione del ciclo attento alle comunità e l'ambiente. Col sindaco e le altre istituzioni stiamo facendo squadra attorno al generale Vadalà’’.

Il Termovalorizzatore

‘’Le discariche sono l'unica alternativa alla valorizzazione energetica. Senza il nostro Piano rifiuti già oggi le gru starebbero scavando una discarica da 1 milione di tonnellate che sarebbe durata soli 4 anni. Questa vicenda ci dice molto: Malagrotta è un monito permanente sulla necessità di cambiare il ciclo dei rifiuti, con la quota differenziata che deve andare in valorizzazione energetica. È evidente, anche se a volte bisogna spiegarlo perché questa evidenza a volte non sembra compresa’’. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri durante la conferenza stampa a Malagrotta.

Di Stefano: "Stop al biodigestore"

Il quadrante della Valle Galeria "per decenni è stata una delle zone a più alto rischio ambientale di Roma, e solo chi questa zona la conosce profondamente ha potuto toccare con mano i gravi problemi sanitari di cui sono state vittime nel tempo tanti residenti di ogni età. Ottimo dunque il percorso avviato per la chiusura della discarica di Malagrotta, con l'idea di donare finalmente un polmone verde ai cittadini di Massimina". Lo dichiara in una nota il capogruppo di Noi Moderati – Forza Italia in Campidoglio, Marco Di Stefano, dopo la conferenza stampa sulla messa in sicurezza della discarica, nel corso della quale è stata avanzata l'ipotesi di una bonifica più profonda e della possibile trasformazione del sito in un parco pubblico. "La Valle Galeria - aggiunge - per anni ha dato molto più di quanto abbia ricevuto in termini di servizi da parte dell'amministrazione comunale. Oggi nel ringraziare il presidente Rocca per l'impegno profuso in questa annosa questione, gli chiediamo di stare al nostro fianco contro la scellerata scelta del sindaco Gualtieri di costruire il biodigestore a via Casal Selce, a ridosso dell'azienda agricola di Castel di Guido. È giunto il momento di dire stop, questo territorio non può continuare ad essere considerato la pattumiera di Roma: noi continueremo la battaglia iniziata in Campidoglio e saremo al fianco dei Comitati per dire con forza 'No al biodigestore a Casal Selce'", conclude