Roma, l'amore si impara a scuola: 420 mila euro per finanziare progetti di educazione affettiva

Bando del Comune per corsi di educazione sociale e affettiva per adolescenti nelle scuole secondarie di primo grado

Roma

Con una dotazione da 420mila euro il Comune di Roma ha presentato il bando per l'educazione affettiva e le relazioni nelle scuole. Un progetto che finanzierà 15 iniziative, una per ogni municipio della Capitale, con 28mila euro ciascuna.

Un progetto che, spiega l’Assessore capitolino alla Scuola, Formazione e Lavoro Claudia Pratelli, “siamo orgogliosi di presentare. La conta micidiale dei femminicidi, della discriminazione di genere e dell’orientamento sessuale che misuriamo ci restituisce una responsabilità importante che, come amministrazione, sentiamo per intero. Abbiamo pensato che la questione fosse strutturale, da affrontare con l’educazione”.

In campo gli enti del Terzo Settore

L’obiettivo del Campidoglio, spiega ancora Pratelli, è “trovare 15 enti del terzo settore e altrettante scuole per realizzare progetti di educazione affettiva, alla parità, per il contrasto degli stereotipi, all’uso consapevole degli strumenti digitali. Entro la fine del mese partirà l’avviso per gli enti del terzo settore, cui sarà richiesta esperienza specifica su questi temi, che potranno presentare idee progettuali, che verranno acquisite e valutate. Successivamente ci sarà la fase di co-progettazione per definire in modo fattivo linee guide di azione e condotta” per sviluppare progetti che abbracceranno anche tutto il prossimo anno scolastico.

Perché, conclude “ Sappiamo che sterotipi, violenze e comportamenti discutibili sono trasversali rispetto alla posizione e alla classe sociale, e per noi era necessario voler essere estensivi il più possibile”. “Ci rivolgiamo - spiegano la presidente commissione pari opportunità Michela Cicculli e l’assessore Pratelli - agli enti del terzo settore che, in base alla loro esperienza e competenza, decideranno il territorio e la scuola con cui relazionarsi. A noi interessa anche riuscire ad arrivare in territori e quartieri dove la costruzione della comunità educante e la collaborazione con i soggetti sul territorio sono minori”. Si tratta di “un progetto - spiega la consigliera dell'Assemblea capitolina Tiziana Bolghini - che nasce dalla consapevolezza che il 57% dei giovani racconta come gli anni fra pubertà e adolescenza siano stati i più complicati e confusi. La sfida ancora più importante è che i ragazzi che faranno la prima media quest’anno hanno frequentato le elementari durante l’era del covid, che hanno avuto due anni di esclusione dalla comunità di pari, che hanno una sfida umana e sociale importante. Andiamo a lavorare con tessuto umano più colpito in inclusione e crescita dal Covid”.

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