Roma che produce: “Siamo di fronte a una tempesta e senza una strategia”
Davide Bordoni responsabile attività Produttive della Lega sulla crisi di Roma: “La Giunta si è solo adeguata al Governo per il commercio”. L'opinione
Il 2021 è stato per il settore produttivo di Roma Capitale un anno pesantissimo: sono circa 2000 le imprese che hanno dovuto abbassare le serrande. La fotografia del 2022, tra ritardi amministrativi, l’attuale scenario geopolitico e l’aumento generalizzato dei costi dell’energia, non fanno intravedere un’inversione di tendenza.
Siamo di fronte ad una “tempesta” che necessita di risposte immediate con l’adozione, anche da parte di Roma Capitale, di politiche in grado di porre un freno all’indebolimento del commercio tradizionale. Gli interventi adottati dalla passata e dall’attuale Amministrazione non hanno prodotto gli effetti desiderati, nonché la mancata adozione di una regia unica e strategica sull’intero settore ne determina l’ulteriore indebolimento.
A Roma bisogna cambiare le normative
L’adeguarsi da parte di questa Amministrazione all’intervento centrale del Governo, che proroga le politiche di sostegno al commercio fino alla fine di giugno, è ben poca cosa ed è legittimo chiedere un maggiore impegno, un ulteriore sforzo e il riordino della normativa. E’ impensabile dinanzi all’attuale quadro economico e al ritardo con cui si sta affrontando il tema della riqualificazione del contesto urbano portare indietro le lancette dell’orologio ed affrontare il tema ex ante. C’è un prima e c’è un dopo: il modello di sviluppo seguito negli ultimi anni ha mostrato tutti i propri limiti, occorre sostenere e riqualificare: questo è il percorso da intraprendere immediatamente se non si vuole che Roma non sia solo un museo a cielo aperto.
Davide Bordoni, responsabile attività produttive Lega Salvini Premier Roma