Roma da sniffare: nella Capitale si consumano due tonnellate di coca al mese

Roma Caput Coca. Il pentito della mala confessa ai Giudici: "In città arrivano due tonnellate al mese di cocaina".

Roma

Roma ha un debole per la cocaina. Fiumi di polvere bianca che generano dipendenza, soldi e violenza. L’Urbe ha il naso perennemente incipriato. "In città arrivano due tonnellate al mese di cocaina".

Chi parla non è un nome qualsiasi nell’ordinamento della mala romana. Fabrizio Capogna ha vestito sino a pochi mesi fa i gradi di alto ufficiale del crimine capitolino, grande conoscitore del mercato della signora in bianco, tra i più potenti narcos della Città Eterna.

Il trafficante

Un trafficante di 40 anni si è consegnato alla giustizia e adesso le sue confessioni stanno terremotando la malavita dell’Urbe, spaventata dalle sue rivelazioni. Allo stesso tempo Capogna descrive una Capitale mai sazia di polvere bianca con il rischio perenne di una indigestione di droga.

Tutti pazzi per la Boliviana

La preferita dal mercato di Roma è la boliviana perché è più pura ed è più fresca», spiega Capogna da vero intenditore al magistrato della Dda Francesco Cascini il 13 dicembre 2023, pm impegnato assieme ai colleghi Mario Palazzi e Giovanni Musarò a combattere il grande crimine dell’Urbe. "La squama colombiana è più tagliata e tiene di meno. L’espressione tritolo si riferisce alla qualità più elevata di cocaina", sottolinea l’ex narcos.

Tor Bella batte San Basilio

Capogna è un fiume in piena, dà i numeri nei dettagli. Per esempio, riferisce di come i due supermarket della droga della Capitale stiano vivendo alterni momenti di gloria. "Ultimamente San Basilio ha diminuito la sua importanza mentre Tor Bella Monaca ha sempre mantenuto il numero maggiore di utenti. Gli incassi medi di una piazza a Tor Bella (in tutto ne conta 12, ndr) sono di 10mila euro al giorno, il fine settimana si arriva a 50mila euro"

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