Roma, la Sovrintendenza vieta il busto alla Sora Lella: "Ha già una strada"
Bocciata la proposta avanzata dall'associazione Donne di Roma di dedicarle un monumento davanti al suo ristorante a Ponte Fabricio
"Sto gran fijo de 'na...". Sembra già di sentirla urlare la celebre frase che in Acqua e Sapone l'ha fatta amare da tutto il pubblico. La Sora Lella, al secolo Elena Fabrizi - sorella del mitico Aldo Fabrizi - non avrà il busto sull'isola Tiberina, dove c'è tutt'ora il suo ristorante gestito da figli e nipoti.
La Sovrintendenza ha bocciato la richiesta che era stata avanzata per commemorare una delle figure più iconiche della romanità contemporanea.
Il diniego
Il diniego è arrivato il 15 gennaio e tra le motivazioni della bocciatura, su cui si è riunita una speciale commissione presieduta dal Sovrintendente Presicce. Ad avanzare la proposta, sposata anche dalla presidentedel I Municipio Lorenza Bonaccorsi, era stata l'associazione Donne di Roma che si è vista tornare indietro la proposta per due motivazioni: "La signora Elena Fabrizi ha già un viale (in zona Talenti, dove - tra l'altro - era stata sbagliata anche la data della morte, ndr) e non si riscontrano le motivazioni perché l'opera possa avere valentza pubblica".
La critiche
La decisione della Sovrintendenza ha riscosso una marea di critiche, dal punto di vista politico che dalla stessa associazione. Ma a Roma, si sa, non si muove foglia che la Sovrintendenza non voglia. E così la Sora Lella verrà comunque ricordata grazie alle sue immortali battute sui film di Carlo Verdone e per la storia anche fotografica disponibile nel ristorante a ridosso di Ponte Fabricio.
(F. Pas.)