Roma, multare chi acquista dai vu' cumprà. La Lega. “Tuteliamo i commercianti”
Davide Bordoni: “Invasi dai commercianti illegali mentre il Comune perseguita gli onesti. In due anni di Gualtieri commercio senza idee”
Commercianti regolari multati quasi perseguitati e ambulanti che affollano il centro di Roma quasi indisturbati. Contro la città ridotta a un suk, arriva l'ultimatum della Lega con il segretario regionale Davide Bordoni: “Basta abusivismo, bisogna tornare a multare non solo chi vende ma anche chi compra. E' l'unico modo per stroncare il fenomeno, ripristinare la legalità e tutelare i commercianti onesti”.
In pieno agosto e con la città turistica al lavoro, Bordoni sfida Sindaco, Prefetto e Assessore al Commercio e mettere mano a un settore “abbandonato a sé stesso e che punisce il commercio regolare”. “Come Lega – spiega – appena il Campidoglio riprenderà a lavorare chiederemo una riunione urgente della Commissione Commercio sull'abusivismo alla presenza del sindaco e del comandante dei Vigili e alla presenza di tutte le associazioni, da quelle dei commercianti sino a quelle degli ambulanti fissi e a rotazione per chiedere l'istituzione di una task force con la collaborazione della Prefettura per tutelare i commercianti onesti dagli abusivi”.
Bordoni, ma è così compromesso il commercio a Roma?
“Il tema è legato al post Covid: per il Turismo sono state inanellate una serie di azioni che hanno riportato gli ospiti a Roma, mentre il Commercio soffre di un'assenza di una strategia complessiva, a partire dalla tutela delle persone oneste attraverso una lotta serrata all'abusivismo. Lo sa quanto vale a Roma il sistema della vendita di merci contraffatte? Ebbene, è stato calcolato che pesa per oltre 1 miliardo di euro, soldi sottratti alla tassazione che alimenta una produzione senza etica che schiavizza anche i bambini. Da soli i Vigili Urbani non ce la possono fare, per questo occorre studiare con la Prefettura task force congiunta di Vigili Urbani e Guardia di Finanza, tornando a multare anche chi compra come si faceva anni fa. Quante multe sono state fatte ai clienti per dissuadere dall'acquisto di merci contraffatte? Pensi che Roma sia intorno allo zero”.
La bancarelle abusive quanto rappresentano un danno d'immagine per la città?
“I turisti fortunatamente sono tornati e gli presentiamo una città che per la pulizia è drammatica; qualcosa in Centro si sta facendo ma questa marea di abusivi presente nelle aree centrali e a maggiore vocazione turistica ci aumenta la brutta figura. Io non capisco il motivo ma è come se sindaco e assessore non vogliono intervenire. Il tema del contrasto all'abusivismo deve ripartire da zero”.
Bordoni, lei ha denunciato una sorta di persecuzione in danno dei commercianti, che significa?
“Semplice. Va bene chiedere il rispetto delle regole ma è assurdo tollerare gli abusivi e poi perseguitare chi dimentica uno scontrino o sbaglia il cartellino dei saldi. Per non parlare gli ambulanti a rotazione, quelli legali e autorizzati, che beccano fiori di multe solo se occupano una postazione lasciata vuota o sono fuori orario. In quasi due anni di governo della città sindaco e assessore non sono riusciti a mettere riparo ai disastri lasciati dalla Giunta a 5 Stelle. E di tempo ne hanno avuto. Si sono dimenticati che il commercio ambulante a Roma era un'istituzione che permetteva la massima integrazione culturale e una possibilità di acquisti a basso prezzo alle famiglie meno abbienti.Tutto nel rispetto della legge. Ora ignorano gli irregolari e multano per cavilli gli autorizzati. Che città è questa”?
Un giudizio sull'assessore Monica Lucarelli?
“Insufficiente. Il commercio è uno dei settori più importanti e mi sembra che si stia lavorando più sul turismo e meno sul commercio. Spero che si facciano interventi a tutela di questo comparto. E' stato recuperato qualcosa col Turismo dopo il Covid, dall'altra non c'è un'idea, in progetto di respiro, una strategia a sostegno della seconda voce dell'economia romana”.
Cosa dice la legge sul commercio di merce contraffatta
L'art. 648 del Codice Penale, recita: Fuori dei casi di concorso nel reato, chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da cinquecentosedici euro a diecimilatrecentoventinove euro [709, 712]. La pena è aumentata quando il fatto riguarda denaro o cose provenienti da delitti di rapina aggravata ai sensi dell'articolo 628, terzo comma, di estorsione aggravata ai sensi dell'articolo 629, secondo comma, ovvero di furto aggravato ai sensi dell'articolo 625, primo comma, n. 7-bis). La pena è della reclusione sino a sei anni e della multa sino a cinquecentosedici euro, se il fatto è di particolare tenuità.
Roma, vigili urbani in rivolta: “Basta aggressioni, marceremo sul Campidoglio”