Roma non si deve rassegnare al degrado: il grido delle piccole e medie imprese

Il presidente di Confapi Roma, Massimo Tabacchiera, “Incendi, rifiuti e cinghiali, schiacciati da lobby. Occorrono poteri straordinari”

Roma
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Roma invasa dai rifiuti, incendi che mangiano ettari di terreno e avvelenano l'aria, cinghiali a passeggio in cerca di cibo. “Roma non si rassegni al degrado”: è l'urlo di dolore di Massimo Tabacchiera, Presidente di Confapi Roma. “Le scelte annunciate da Gualtieri non bastano”.

“Purtroppo Roma rischia l’assuefazione al degrado cronico, la rassegnazione endemica, l’inerzia strutturale; al di là delle appartenenze politiche e delle capacità amministrative e progettuali, occorrono interventi integrati che consentano alla Capitale di ritrovare capacità reattiva, di riappropriarsi di un’efficace livello di normalità”.

Nel commentare gli ultimi episodi che hanno scosso la città e nel valutare l’impatto della nuova Amministrazione capitolina, Tabacchiera evidenzia la drammatica e complessa situazione di decadimento che, ormai da tempo, caratterizza l’intero contesto urbano, sia sociale che economico.

 

Degrado Roma: impossibile rimmetere in moto le manutenzioni ordinarie

“Roma non sembra più in grado di rialzarsi, di stupirsi, di reagire: schiacciata da lobby prepotenti e arroganti, da fenomeni di abusivismo radicati, da carenze infrastrutturali inammissibili, da comportamenti incivili diventati consuetudinari (e come tali legittimi), dall’impossibilità di rimettere in moto un sistema di manutenzione ordinaria efficiente, capace di superare l’emergenza intervenendo preventivamente e tempestivamente su questioni critiche, come la raccolta dei rifiuti, la gestione del verde pubblico e delle strade”.

“Abbiamo apprezzato il coraggio manifestato dal sindaco, Gualtieri di determinare scelte e indirizzi politico-amministrativi strategici, ma non basta. Occorrono poteri straordinari per gestire una fase di straordinario degrado. Non solo per la realizzazione del termovalorizzatore, ma per una riforma profonda e strutturale dell’intero modello amministrativo”.

Ecco le nostre proposte:

• ridefinire livelli di competenze e spazi di decentramento amministrativo per individuare chiaramente i livelli di responsabilità e garantire tempi di risposta certi e compatibili con la complessità dei problemi e le criticità diffuse;


 

• garantire iter semplificati e trasparenti per la realizzazione delle infrastrutture: velocizzazione delle procedure e trasparenza possono e devono essere coniugati insieme, dimezzando i tempi dei processi decisionali e dotando finalmente Roma delle opere pubbliche di cui necessita;

• ristrutturare spazi di collaborazione pubblico/privato: consorzi territoriali, associazioni di cittadini, comitati di quartiere possono costituire una sinergia importante per fronteggiare il degrado, monitorare fenomeni distorsivi, svolgere attività manutentiva, sviluppare spazi di interlocuzione costanti e funzionali con i Municipi interessati;

• coinvolgere, in via eccezionale e temporanea, strutture organizzate come la Protezione Civile e l’Esercito per garantire sicurezza, ripristinare livelli di igiene accettabili, attivare interventi urgenti per rimuovere situazioni di pericolo.

“Non vogliamo rassegnarci – conclude Massimo Tabacchiera - e continueremo a garantire la nostra collaborazione istituzionale, ma anche l’esercizio del diritto-dovere di stimolo e di critica per creare le condizioni fondamentali di rilancio e di sviluppo della Capitale d’Italia e di una delle principali attrazioni mondiali per turismo, storia e cultura”.