“Roma nun fa la stupida stasera”, Francis Ford Coppola parla come un "padrino" a Gualtieri

Il regista di Megalopolis in Campidoglio: “Ringrazio i miei nonni per essere italiano. Il mio pensiero va a loro"

Roma

"Ringrazio i miei nonni per essere italiano. Il mio pensiero va a loro". Queste le prime parole di Francis Ford Coppola nel ricevere la Lupa Capitolina dal sindaco Roberto Gualtieri, in occasione della cerimonia nella sala Giulio Cesare in Campidoglio.

"Maestro, Roma le vuole bene e l'abbraccia con l'auspicio di poter continuare a condividere con lei tanti altri capolavori", dichiara il sindaco Gualtieri. "Durante un colloquio privato, ho scoperto che Coppola sa anche il dialetto romano. Mi ha cantato 'Roma nun fa la stupida stasera'", svela il sindaco a margine dell'evento.

Gualtieri: "Megalopolis è un film coraggioso"

"Il suo legame con l'Italia e l'italianità è viscerale - dice Gualtieri - perché le sue origini sono nel nostro Paese. Dentro i suoi film c'è molto cinema italiano. I suoi capolavori, che hanno fatto la storia del cinema mondiale, sono contaminati da Fellini, Antonioni e Rossellini. Con 'Megalopolis'" dal 16 ottobre al cinema con Eagle Pictures "ci regala un film coraggioso e visionario, un omaggio alla nostra città ma anche un dramma sul ruolo della politica e sulla democrazia in un periodo storico particolarmente complesso come quello che stiamo vivendo".

E il sindaco scopre il suo lato cinefilo

Nel suo discorso, Gualtieri ringrazia il regista della trilogia de 'Il padrino' per il suo "punto di vista sulla ricerca di una società migliore", sottolineando come il cineasta sia "da sempre avanti con i tempi raccontando storie di ogni genere con uno stile e talento che solo un grande Maestro del cinema possiede" ma anche "con il coraggio di chi ha saputo interpretare la realtà nelle sue forme più crude e violente anche quando alcuni argomenti erano un tabù". I film di Coppola "hanno cambiato la sua vita e quella degli altri. 'Apocalypse Now' è riuscito a parlare in modo intimo e profondo della trageida della guerra in Vietnam come nessuno aveva fatto mai", conclude il sindaco, fan del film 'La conversazione' del 1974.

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