Roma povera, industrie a rischio nel Lazio: Coppotelli, Cisl, scacco al 2024

Coppotelli, segretario di Roma e del Lazio della Cisl su inflazione, emergenze e un sogno: “Gli studenti formati e non fermati perché senza futuro"

Roma

Aumentano le tariffe telefoniche, quelle autostradali, la coda dell'inflazione e tutti i costi aggiuntivi finiscono sulle persone mentre gli stipendi non salgono, e se salgono sono già divorati dal caro vita. A Enrico Coppotelli, segretario della Cisl di Roma e del Lazio, affaritaliani.it ha chiesto quale 2024 aspetta i romani e i cittadini del Lazio.

Allora Coppotelli, Roma è una città povera o no?

“A Roma c'è un altissimo tasso povertà che sta aumentando sempre di più. E' vero che ci sono sacche di ripresa come l'edilizia che è parte del turismo, ma non sempre quello che si vede sono situazioni consone per chi lavora. L'altro tema molto importante è che non c'è un recupero oggettivo sui redditi mangiati dal Fisco. E “mangiato” è un caso è ancestrale rispetto al punti di vista. Come Cisl abbiamo fatto due battaglie con Regione Comune: siamo rimasti al tavolo nelle leggi di bilancio per far sì che accanto alle misure finanziare ci fossero aiuti per i cittadini del Lazio. Roma e Regione Lazio hanno avuto le vacanze contrattuali”.

Va bene per i dipendenti pubblici, ma privati e privati e precariato?

“Nella città città di Roma c'è un effetto sostituzione, nel senso che uno vale uno e tutti possono essere sostituiti. Lo chiamiamo effetto “mc worker” ben presente in pizzerie, banconisti che lavorano nel turismo e sono a 12 mesi dall'apertura del Giubileo”.

Andiamo in ordine: partiamo da chi ha la certezza dello stipendio puntuale, cioè il pubblico impiego. E poi passiamo ai precari...

“Intanto vorrei precisare che noi siamo il sindacato per guidare il cambiamento. Col Comune e con la Regione c'è un confronto sostanzialmente molto attivo anche se non sempre si riesci a portare a casa risultati. I nostri almeno nella Pa sono evidenti. Per esempio il rinnovo di 2mila precari per il precariato sanitario”.

Buon per loro e per la domanda di salute. Quindi i precari...

“Nel privato non riusciamo a fare la stessa cosa, perché c'è timore di iscriversi al sindacato e c'è timore di lasciarci entrare. Dove entriamo portiamo risultati. Io credo che il gradimento di un'organizzazione sindacale si misuri con gli iscritit e la nostra negli ultimi 4 anni è crescita di 7 mila persone. E dove cresce? Solo tra gli attivi mentre non cresciamo nei pensionati. Quindi siamo un sindacato di lavoratori e per i lavoratori. Cresciamo nei trasporti, nell'edilizia e con ombre anche nel turismo. Una chiusura di anno positiva per la Cisl di Roma e del Lazio. Se accetta la sfida, la invito a chiedere agli altri colleghi degli altri sindacati dove crescono”.

Guardi, identica domanda la rivolgere a Cgil, Uil e Ugl, ne può star certo. Ora però torniamo ai lavoratori e al valore reale degli stipendi. Francesco Rocca aveva promesso di abbassare l'Irpef più alta d'Italia poi quando ha visto i conti della Regione ha capito che era una “burla”; le nuove aliquote Irpef del Governo Meloni penalilzzano il ceto medio. Poi c'è Roberto Gualtieri che col deliberone di Natale ha aumentato i servizi del Comune dai diritti di segreteria, ai funerali, sino alla pipì nei bagni pubblici. E' il solito gioco dello Stato che fa finta di abbassare le tasse e poi scarica tutto sugli Enti Locali?

“Non è il caso di questo gGoverno, perché da Mario Monti in poi sono diminuiti i trasferimenti e i Comuni devo agire sugli spazi dove possono operare. Per questo la contrattazione a livello locale è importantissima.- C'è il dato unico che la coperta è troppo corta e intende privilegiare i ceti meno abbienti e il ceto medio sta tracimando verso il basso. Dai 35 mila euro in su la situazione no è favorevole. E' una parte dell'agenda che vogliamo intestarci per quest'anno.

Perché Comune e Regione non hanno mai fatto una spending review?

“Non sta men dare risposte per altri però il tema vero è chi è arrivato in Regione Lazio è alle prese con un bilancio divorato al 90% dalla Sanità.Dalla Toscana in su ci sono più margini, nel Lazio no. E se non ci fosse stato il Pnrr altre cose non si sarebbero fatte. Se aggiungiamo la parifica di Corte dei Conti... Diciamo che il 2024 potrebbe essere l'anno delle piccole svolte se la Regione mostrerà la capacità di ascoltare il mondo del lavoro e avrà occhi per lo sviluppo del lavoro. Le scelte fatte in autonomia servono a poco. Com questa amministrazione ho trovato molta più concretezza nello sviluppo dei rapporti come non mi accadeva da diverso tempo. Prima era attività assessorile, oggi il presidente ci mette la faccia e ad avere un confronto anche aspro, ma fattivo, però c'è”.

E con Gualtieri?

“Anche con lui abbiamo riscontrato la voglia di metterci la faccia. Il sindaco negli ultimi mesi lo abbiamo incontrato diverse colte, c'è una nuova capacità di essere in prima persona”.

Perdoni se ripropongo la domanda. Perché Comune e Regione non hanno mai fatto una spending review?

“Perché evidentemente c'è sempre il bisogno e la volontà di tenere in equilibrio determinate affiliazioni politiche”.

Le prime emergenze per questo 2024?

Innanzitutto ridare fiato a un'industria del Lazio lasciata senza fiato. La nostra era una delle regioni più industrializzate e non può essere una regione che fa soltanto startup. Partiamo con l'automotive: la Auto vally è in costante cassa integrazione; l'indotto del chimico-farmaceutico, tolta la partita dei vaccini si sta stabilizzando verso il basso con chiusure. Non parliamo di quello che succede nell'editoria con la Dire; altrettanto Telecom. E poi il caso Saxa Gres che è un esempio: un plauso all'assessore Angelilli che han convocato azienda e parti per per capire il piano industriale: questo è il modello per fare un passo avanti”.

Coppotelli, e poi c'è Roma...

“Roma ha un problema: il Giubileo sarà una bolla occupazione ma c'è un problema di alloggi per chi arriverà a lavorare. Roma è un B6B a cielo aperto e il Comune on può sottrarsi al dibattito”.

Senta, domanda libera a risposta libera...

“Ahahahaha, Mi piacerebbe parlare della necessità di rimettere al centro il sistema dell'istruzione,. Dall'università alla ricerca, abbiamo la necessità di dare ai giovani che vogliono investire delle opportunità. Nell'agenda civica presentata ai candidati alla Regione abbiamo detto chiaramente che dobbiamo essere la regione delle opportunità per attrarre i talenti e creare terreni fertili perché i giovani possano trovare occupazione qualificata e di qualità. E quindi l'istruzione diventa fondamentale con insegnati e ricercatori a tempo indeterminato: chi ha scoperto il Coronavirus erano ricercatori precari. I giovani tendono a fermarsi invece che ha formarsi perché non c'è terreno fertile”.

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