Roma sotto scorta: in 4 anni aumentate del 30% le protezioni ai cittadini
In poco più di 4 anni il numero di persone protette perché minacciate o a rischio attentati è cresciuto di circa il 30%: l'ultimo caso quello della Frignani
Roma sotto scorta. In poco più di 4 anni il numero di persone protette perché minacciate o a rischio attentati è cresciuto di circa il 30%. Il caso di Francsca Fagnani è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi che vedono come protagonisti giornalisti, politici e commercianti.
Un dato che deve far riflettere specialmente chi pensa che le mafie a Roma non ci siano.
I controlli
Il sistema di scorta arriva dopo un'attenta valutazione dei fatti e dei rischi da parte della Prefettura e del Viminale. La gestione delle informazioni arriva all'Ucis, un nucleo speciale fondato ai tempi di Berlusconi dopo l'attentato a Marco Biagi. A Roma si è passati da 81 persone sotto scorta nel 2020 (in Italia, ad oggi, sono 569 le persone sotto scorta) a 97. Un'impennata che coinvolge anche i commercianti che hanno subito attentati dopo aver denunciato fatti di racket, estorsioni o minacce legate alla malavita organizzata.
I livelli di scorta
I livello: assegnazione di 2 o 3 auto blindate con 3 agenti ciascuna; II livello: 2 auto blindate con 3 agenti ciascuna; III livello: un'auto blindata con 2 agenti; IV livello: un'auto non blindata con 2 agenti. Poi ci sono i pattugliamenti fissi sotto le abitazioni o nei pressi dei naegozi. Uno di questi casi è il bar del Laurentino 38 dove il proprietario, che si era rifiutato di vendere il locale a una famiglia legata alla 'ndragheta che voleva quel punto per realizzare una sorta di checkpoint per lo spaccio, è stato ridotto in fin di vita a calci e pugni.
Giornalisti e politici
In crescita in questi anni anche i giornalisti che hanno la scorta per aver denunciato con articoli e servizi fatti legata alla mala organizzata. Tra questi spiccano i nomi di Massimo Giletti, Sandro Ruotolo e Sigfrido Ranucci. Poi ci sono i politici come Virginia Raggi che era stata minacciata di morte dai Casamonica. E la lista è lunghissima e testimonia come Roma sia una città a rischio malavita. Alzato anche il livello di scorta per il prete antispaccio, Don Antonio Coluccia - dopo l'ultimo attentato avvenuto a Tor Bella Monaca - ha visto l'aumento di un'auto e delle persone che lo seguono 24 ore su 24.