Roma sprofonda nel Sud Italia: prezzi e inflazione come a Palermo e Napoli

Pane, pasta e olio di semi: gli aumenti per la guerra in Ucraina disegnano un nord in crescita e la Capitale con prezzi al kg da città depressa

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La michetta, il tipico pane milanese
Roma

Guerra in Ucraina e aumento dei prezzi di pane, pasta e olio di semi: dalle oscillazioni degli ultimi due anni, oltre la stangata, una certezza: Roma è a pieno titolo una città del Sud Italia. La crescita dei prezzi è in linea con Napoli e Palermo e ben lontana dal nord Italia di Bologna e Milano.

A sancirlo è l'analisi del Centro di formazione e ricerca sui consumi che ha analizzato e messo a confronto gli aumenti delle materie più penalizzate dalla guerra in Ucraina e cioè i derivati del grano come pane e pasta e l'olio di semi, prodotto che all'indomani dello scoppio del conflitto era schizzato alle stelle facendo gridare allo scandalo per l'evidente speculazione in atto.

Il prezzo del pane a Roma in linea con Napoli e Palermo

Così nella città Eterna, senza ancora una vocazione industriale e dove la principale economia resta quella legata la turismo e di massa oltretutto, un kg di pane è aumentato del 22% in due anni, passando da una media di 2,67 euro a 3,26 euro. E qui il paragone dà la giusta dimensione della crisi romana, perché a Palermo l'aumento è stato del 9,2% ma un kg di pane è passato da 3,39 euro a 4,35 euro. Poco meni di Roma. Se poi ci spostiamo a Napoli è vero che l'aumento del pane è stato del 23,9% ma il prezzo in due anni è salito da 1,88 a 2,33 euro.

Al nord 1 kg di pane a caro prezzo

E ora il nord dove gli stipendi sono pià alto ma anche le occasioni di lavoro e il Pil ma anche il costo della vita. A Bologna il pane è passato da 4,80 a 5,15 euro con un 7,3% di aumento. A Milano, a fronte di un incremento di prezzo dell'11,7% un kg costa 4,85 euro mentre due anni fa era a 4,34.

Il caro spaghetti

Qui, forse trainato dal consumo maggiore per via della popolazione e dei turisti, Roma si “difende”. Due pacchi da 500 grammi vengono mediamente venduti a 2,11 euro con un a14,7% in più rispetto a due anni fa. Ma la forbice con Milano si riduce perché al nord la pasta ha un prezzo medio di 2,02 con un incremento del 23,2% rispetto a due anni fa. E al Sud, a Napoli si vende a 1,86 e a Palermo a 1,42.

Il caro frittura dorata, cioè a peso d'oro

L'olio di semi, il terzo dei prodotti a confronto conferma Roma nel Sud Italia: A Milano 1 litro è a 2,50, a Bologna 2,62 e scendendo a Roma a 1,82. Poi Napoli con 1,58 e Palermo a 1,89.

Truzzi: "Sui prezzi ancora pesa l'effetto della guerra"

“Al netto dell’inflazione del biennio 2022-2023, pari al 13,8% in Italia, i dati dimostrano che a due anni di distanza dallo scoppio della guerra i rincari dei prezzi non sono rientrati, e gli aumenti per beni di largo consumo come pane e pasta non risultano riassorbiti dal mercato – spiega Furio Truzzi del centro di ricerche sui consumi – Il conflitto in Ucraina continua quindi ad avere effetti diretti sulle tasche dei consumatori italiani, colpendo prodotti come pane e pasta di cui gli italiani fanno un enorme consumo annuo. Questo anche a causa di fenomeni speculativi che interessano la formazione dei prezzi in Italia e aumentano il differenziale con i livelli pre-conflitto”.