Roma, va in pensione il supercarabiniere: fuochi d'artificio a San Basilio

Per una vita, il brigadiere Tramontano, è stato il terrore di clan e pusher. Ora che è in pensione i residenti protestano: "Senza di lui è il caos"

di Franco Pasqualetti
Roma

Quando è andato in pensione, tre mesi fa, nelle piazze di spaccio sono stati sparati fuochi d'artificio come a Capodanno. Ora che non c'è più, a San Basilio, sono i residenti e i commercianti a rimpiangere il brigadiere Onofrio Tramontano. 

Vecchia scuola

Un carabiniere vecchio stampo, cresciuto nelle caserme più difficili a combattere contro la camorra e arrivato nel nucleo anti-narcotici della compagnia di San Basilio. Forte con un toro e svelto come una gazzella. Un intuito unico e una capacità operativa che non aveva eguali in Italia: al punto che per anni ha detenuto il record nazionale di arresti. 

La rabbia dei comitati di quartiere

“Da quando non c'è più Onofrio – dicono dal Comitato Samba – la situazione è tornata fuori controllo. Pochi arresti, pochissimi controlli e clan e spacciatori stanno nuovamente prendendo in mano il territorio”. In effetti, stando ai racconti dei cittadini, Tramontano era una sorta di ras del quartiere: un vero terrore per spacciatori e vedette. “Una volta – racconta Flora, una residente – venne ad arrestare un pregiudicato nel mio palazzo. Salì in casa del malvivente e si affaccio dalla finestra. Volete sapere cosa successe? Durante l'arresto portò in caserma altri tre uomini che spacciavano sotto il nostro portone”.

I commercianti

Anche i commercianti lo ricordano con affetto: “Si stava più tranquilli quando lui era in servizio – dice il proprietario di uno storico alimentari della borgata – era rispettato anche dalla malavita, quando stava di pattuglia Onofrio era meglio per loro non commettere errori o reati perché li prendeva sempre tutti”.

Fuochi d''artificio e spumante

Anche per i colleghi era un punto di riferimento. “Aveva un modo di lavorare davvero diverso da tutti – spiega un collega di pattuglia - era organizzato e con lui stavi più tranquillo anche in un normale pattugliamento. A volte gli dicevo che era come se avesse avuto quattro occhi, vedeva anche alle spalle. E poi era riuscito a capire ogni segreto delle piazze di spaccio, sapeva dove andare, quando andare e come intervenire e non sbagliava mai un colpo. Oggi il terrore dei clan di San Basilio si gode la pensione. Chiedendo nella stazione dove ha lavorato una vita se è vera la storia che nel giorno del suo congedo sono stati sparati i fuochi d'artificio, la risposta è unanime: “Purtroppo sì e ci sono anche dei video sui social. Alla Lupa (una delle piazze di spaccio più calde della zona, ndr) hanno anche stappato bottiglie di spumante”.

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