Roma, ventenne costruisce una pistola con stampante 3D: scoperto dalla Digos

Aveva trovato le istruzioni sul web per realizzare un'arma in casa. Le tracce informatiche seguite dalla Polizia. Su Telegram inneggiava all'odio razziale

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Roma

A 20 anni realizza in casa una pistola con una stampante 3D ma finisce in manette perché la Digos aveva seguito le tracce informatiche lasciate su Telegram dove inneggiava all'odio razziale e dove aveva trovate le istruzioni per realizzare un'arma in casa con l'ausilio di una stampante tridimensionale.

Il giovane arrestato era già oggetto di attenzioni investigative da parte della Digos capitolina e della Procura della Repubblica di Roma per i reati previsti dall'art.604 bis (poiché tramite l' applicazione Telegram diffondeva video di aggressioni a persone di colore, di stragi compiute per motivi di odio razziale ed inviti a commettere atti di violenza), dall' art. 270 quinquies (poiché sempre sul web aveva acquisito nozioni per la costruzione di armi da fuoco, acquistato materiale di uso comune utile alla costruzione di armi, diffuso video in cui mostrava il perfetto funzionamento di un'arma FGC-9 verosimilmente da lui prodotta con una stampante 3D e diffuso, altresì, video inerenti decapitazioni).

 

In casa la pistola artiginale e 25 cartucce cariche

Nel corso della perquisizione è stata sequestrata, oltre alla pistola artigianalmente prodotta, una stampante 3D, componenti di uso comune utili alla realizzazione dell’arma e materiale necessario alla ricarica delle cartucce, 25 cartucce già caricate, numerosi bossoli ed ogive per la fabbricazione di ulteriori munizioni, un coltello di 30 cm, della polvere da sparo ed una carabina ad aria compressa.

L' operazione si inserisce nelle numerose attività svolte dalla Digos di Roma, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del terrorismo di matrice neonazista e suprematista bianco. Durante la perquisizione è stato sequestrato anche materiale informatico che sarà sottoposto ai necessari approfondimenti ed analisi.

Nello specifico l'operazione di PG è stata svolta dalla Digos della Questura di Roma, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, con il fondamentale contributo del personale specializzato della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e coadiuvata dal Servizio di Polizia Postale.