Scandalo asili: Roma ne costruisce nuovi e dimentica quelli esistenti e chiusi
Sepiacci, Confindustria scuole private contro lo statalismo di Gualtieri: “La gestione pubblica è un bacino di voti e di preferenze”
Pioggia di soldi del Pnrr per realizzare nuovo asili nido a Roma: la scoperta è che gli asili ci sono ma non sono stati mai presi in carico dal Comune.
Succede in una serie di Piani di zona dove i costruttori hanno realizzato asili che giacciono abbandonati. Un esempio? Al Casilino in via Vibio Sequestre e sempre nella zona in via Giovanni Antonio Magini: strutture completate per le qual il Comune non ha ancora completato le cartacce burocratiche per la prese in carico. E così mentre la Giunta Gualtieri programma di spendere 44 mln di euro, non si è accorta che ci sono posti asilo dimenticati.
L'ira di Confindustria contro lo "statalismo comunale"
Sulla “passione” del Comune per diventare gestore di strutture e servizi, compresi assunzioni, interviene Goffredo Sepiacci, presidente del Comitato regionale Lazio Aninsei Confindustria e Ceo della British School of English Roma EUR Seraphicum: “Sembra che le amministrazioni locali non abbiamo mai letto io documento di Carlo Cottarelli sulla spending review – spiega – che evidenzia chiaramente come meno Stato e più privati, sia la retta via per uscire dalle difficoltà economiche. I nostri amministratori fanno finta di non capire e questo perché è ovvio che le municipalizzate e il servizio pubblico rappresentano una concentrazione di voti che garantiscono preferenze e il successo personale”.
Sul Pnrr accende i riflettori: “Questo Pnrr si preannuncia come l'ennesima occasione mancata perché alla fine questi asili li realizzeranno pure ma faranno la fine di quelli costruiti con le opere a scomputo dei costruttori privati e che in tanti Municipi sono ancora fermi. Basterebbe riprendere quelli, risistemarli e affidarli in gestione ai privati. Invece c'è un'avversità di alcune forze politiche, soprattutto a sinistra verso il privato. E lo si vede dappertutto, persino per il “bonus psicologo” con tutti gli interventi mirati per cercare di non far arrivare fondi ai privati e alle associazioni”.
Cosa chiede o suggerisce alla Giunta Gualtieri?
“Speriamo che sia lungimirante e usi lo strumento dell'affidamento ai provati o ai privati convenzionati. Stato e Comune devono essere severi controllori, con multe salate se il provato non funziona o manca e lo si esclude dala partecipazione delle gare. Il sistema degli appalto lo prevede. E questo permetterebbe di avere servizi efficienti e con meno costi”.
Ma sul fronte dei costi? Quale differenza tra publico e privato?
“Noi abbiamo un asilo dove le rette massime stanno sui 720 euro ma forniamo pannolini, creme, insegnanti di inglese madre lingua. In quelli del Comune manca tutto e ogni bimbo costa 2 mila euro al mese”.
Ma l'accusa che la gestione privata sia penalizzante per i contratti del personale?
“Guardi, la differenza non è il costo del personale ma dall'organizzazione e non riescono a gestire il turn over per assenze e malattie. Per fare un sostituzione ci mettono una settimana, noi poche ore. Il privato è veloce e snello. Ripeto non sta agli enti gestire i servizi ma organizzare un piano educativo condiviso con genitori e gestori e poi controllare che venga applicato”. “Piuttosto quello che dovrebbe fare il sindaco Gualtieri è il riordino delle convenzioni, organizzate con una fotografia che risale agli Anni 80 con quartieri che hanno cambiato completamente faccia. Tra l'altro ci sono provvedimento come quelle della Raggi come la scelta di vicinanza che osno assurdi. Ho chiesto appuntamento alla nuova assessora perché questo criterio è un discriminazione fortissima perché la famiglia non può scegliere dove mandare il loro figlio. Roba vecchia, antistorica”.