Scorie radioattive nel Lazio: in Regione muro dell'opposizione, Rocca tace

In provincia di Viterbo dei 21 Comuni individuati nessuno favorevole. Il rischio pattumiera radioattiva. A marzo scadono le autocandidature

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Roma

Scorie radioattive, il piano del Governo che individua 51 “aree possibili” rischia di trasformare la provincia di Viterbo nella pattumiera d'Italia e questo perché ben 21 aree sono state individuate come idonee a diventare siti di stoccaggio. E la Regione Lazio alza la voce.

Anzi, l'opposizione in blocco, fedele alla regola “non nel mio giardino” deposita una mozione affinché il Deposito nazionale non venga realizzato nel Lazio. A firmarla Marotta di Verdi Sinistra, Novelli e Zuccalà del M5S, Ciarla e Panunzi del Pd, Zeppieri di Polo Progressista e Tidei di Italia Viva.

L'opposizione: "Dobbiamo tutelare il territorio"

La mappa dei depositi radioattivi
 

In un nota i depositari spiegano che “nessuno dei Comuni in cui si trovano queste zone ha espresso parere favorevole. Come già affermato dal Consiglio regionale nella precedente legislatura, con tale atto si vuole fortemente riaffermare la contrarietà alla realizzazione di questo sito di stoccaggio di scorie radioattive e nucleari, che rischia di produrre danni per tutto il territorio regionale.

Nel rispetto delle scelte delle comunità locali, del diritto alla autodeterminazione e della salvaguardia dei territori dell’ambiente e dell’economia locale, con tale atto si vuole impegnare la Giunta della Regione Lazio a fare la sua parte per tutelare il territorio ed impedire la realizzazione del Deposito". Silenzio della maggioranza in Consiglio e da parte della Giunta guidata da Francesco Rocca.

Nel mese di marzo la scadenza di legge per le autocandidature.