Settemila maestre licenziate, scatta l'accordo Gualtieri-M5S contro Zangrillo
Il Milleproroghe rischia di mettere in ginocchio Roma: con le nuove direttive, infatti, 7000 maestre e personale scolastico rischiano di perdere il lavoro
Il Milleproroghe rischia di mettere in ginocchio Roma: con le nuove direttive, infatti, 7000 maestre e personale scolastico rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Una vera e propria bomba sociale che però potrebbe essere disinnescata dall'accordo tra Gualtieri e i Cinque Stelle.
Una santa alleanza per andre contro il ministro Zangrillo.
Le graduatorie
Le graduatorie gestite dal Campidoglio, infatti, sono in scadenza nei prossimi giorni e a fine anno. Una soluzione che non sarebbe contemplata dal Milleproroghe che impone, per le nuove assunzioni, un concorso. Per fare un concorso, però, serve almeno un anno e tradotto significa mettere in ginocchio il sistema Roma. Non solo: con la nuova norma il corpo docente per avere l'abilitazione all'insegnamento deve esser laureato. Per capirci, attualmente, sono in lista 2000 idonei con la graduatoria vecchia mentre con la nuova normativa sarebbero solo 600. Più di un terzo del fabbisogno quotidiano per scuole primarie e dell'infanzia, dove le sostituzioni sono per forza contratti precari.
Gli assessori al Personale e alla Scuola
"Nella conversione in legge del Decreto Mille Proroghe, il Governo Meloni nega la proroga per l'utilizzo delle graduatorie concorsuali del personale educativo e scolastico e mostra il suo vero volto contro Roma, le educatrici, le insegnanti e le famiglie della Capitale. Nonostante note ufficiali inviate dalla nostra amministrazione al Governo nazionale e nonostante gli emendamenti presentati alla Camera dei Deputati, l'atteggiamento delle destre e del Governo è stata di totale chiusura alla possibilità di continuare a stabilizzare il personale che da anni garantisce il corretto funzionamento nelle 540 strutture educative e scolastiche della Capitale. Roma ha già assunto 650 tra educatrici e insegnanti e ora non potrà farlo se non arriverà un ravvedimento del Governo. Con la norma taglia idonei, voluta sempre dal Governo Meloni, oggi per Roma fare nuovi concorsi diventa un’operazione anti economica e inefficace. Per fare un esempio, il concorso appena concluso della Polizia Locale avrebbe avuto solo 960 persone in graduatoria (800 vincitori più il 20% degli idonei) invece che 2.800 com'è in realtà. Al contrario prorogando la validità delle due graduatorie uniche per insegnanti scuola dell'infanzia e per educatrici nido, Roma Capitale avrebbe la possibilità di poter continuare a scorrere quelle graduatorie che contano quasi 6.000 persone al loro interno. Continueremo a chiedere attenzione e rispetto per le famiglie e il personale capitolino per servizi educativi e scolastici di qualità”.Lo dichiarano in una nota congiunta l'assessore al Personale Andrea Catarcie l'assessora alla Scuola Claudia Pratelli.
La scialuppa dei Cinque Stelle
“La scelta scellerata del Governo Meloni di non inserire la proroga delle graduatorie del settore educativo-scolastico di Roma Capitale rischia di creare un disastro sociale: per le lavoratrici, da una parte, e per il servizio che rischia di finire in ginocchio. Lo abbiamo detto, più volte, così come abbiamo sottolineato l’inerzia dell’Amministrazione Gualtieri che, prendendo sottogamba l’allarme da noi lanciato quasi un anno fa, ha contribuito in modo determinante al problema. Ciò detto, è ora di lasciarci alle spalle gli scontri politicii nell’interesse superiore delle lavoratrici e dei bambini di Roma. Invito pertanto gli assessori Catarci e Pratelli ad unire tutte le forze politiche che hanno a cuore la tutela di un servizio fondamentale come questo per chiedere al Ministro Zangrillo di tornare sui suoi passi. Crediamo infatti che solo un’iniziativa unitaria possa sovvertire quella che ormai si palesa come una situazione irreversibile”, così in una nota Antonio De Santis, capogruppo della Lista Civica Raggi in Assemblea Capitolina.