Sicurezza, blindata l'area della stazione Termini: in arrivo i supercontrolli
Nel corso dell'incontro al Viminale con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è stato deciso di potenziare i dispositivi di sicurezza
Nel corso dell'incontro al Viminale, con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, "è stato deciso di potenziare i dispositivi di sicurezza con più uomini, soprattutto nelle zone più sensibili, a partire dalle stazioni: saranno duecento uomini in più a Roma".
Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a termine dell'incontro al Viminale al quale hanno partecipato anche i sindaci di Milano, Giuseppe Sala, e di Napoli, Gaetano Manfredi.
Il piano
"Ci sarà un modello di allargamento del presidio alla stazione Termini perché c'è un lavoro molto positivo all'interno e ora bisogna allargarsi alle strade circostanti con più pattuglie e quindi più sicurezza". Accanto a questo, ha aggiunto Gualtieri, "c'è il lavoro di riqualificazione e rigenerazione a partire dalle periferie: ho sottolineato che in alcuni dei quartieri più sensibili, dove recentemente ci sono stati fatti di cronaca, sono in corso progetti di rigenerazione urbana molto significativi ed è positivo che ci sia un forte sostegno anche su questo. Più sicurezza ma anche più sviluppo e riqualificazione della città con una maggiore capacità di accoglienza e rigenerazione".Inoltre il sindaco ha osservato che il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, "hanno entrambi sottolineato che abbiamo un forte dispositivo di sicurezza e sono molto d'accordo su questo, poi è chiaro che ci sono degli episodi gravi su cui c'è un lavoro di grande efficacia in termini di repressione, ci sono stati degli arresti e c'è la capacità di rispondere colpo su colpo".
Lotta alla criminalità
"È chiaro - ha affermato Gualtieri - che a Roma, come in tutte le grandi città, ci sono delle zone dove c'è criminalità, spaccio e criminalità organizzata: su questo occorre avere un doppio binario con più presenza delle forze dell'ordine ma anche con interventi alla radice del problema, dando una prospettiva diversa ai ragazzi nei quartieri più difficili con educazione, lavoro, casa, scuola, riqualificazione degli spazi, luce e quartieri che non siano dormitori. Sono queste le sfide se si vogliono affrontare i problemi delle periferie nelle grandi città: è quanto abbiamo proposto e su questo c'è sintonia".