Sorpresa Covid: dal primo gennaio tamponi a pagamento dai medici di base
Virus scatenati sino all'epifania, Bartoletti, vice segretario della Fimmg: “Quest'anno si sommeranno Covid e influenze stagionali”
Sotto l'albero di Natale, il regalo della Regione Lazio: dal primo gennaio 2023, chi si reca nell'ambulatorio del medico di base con sintomi Covid, il tampone dovrà pagarlo di tasca propria. Lo stato di emergenza con la relativa gratuità finisce il 31 dicembre.
“E non sarà un Natale senza Covid – avverte Pierluigi Bartoletti, storico medico di base e vicesegretario nazionale della Fimmg, la Federazione dei medici di base – perché durante le festività di fine anno avremo la somma delle influenze stagionali più il Covid. E già le prime avvisaglie sino arrivate con un picco che sta colpendo i bambini”.
Bartoletti, sarà nuova emergenza?
“Partiamo dal presupposto che il Covid non è più una malattia esotica ma stanziale ma grazia alla campagna vaccinale lo affrontiamo meglio. Quella dei bimbi è una recrudescenza dovuta al fatto che per due anni hanno girato con le mascherine e i virus hanno circolato di meno. Era un fenomeno ampiamente prevedibile”.
Ma perché la fila nei Pronto Soccorso?
“Semplice: la situazione medica è migliore di quella epidemica ma se si ammalano tante persone in un lasso di tempo breve, quando si satura la medicina di base i malati vanno al Pronto Soccorso”.
Cosa fare per evitare di finire in ospedale?
“Bella domanda. A parte le precauzioni e il senso di responsabilità, chi è raffreddato deve evitare luoghi affollati e seguire quello che ormai possiamo chiamare il “galateo sanitario” e poi bisogna fare una diagnosi differenziale: separare i covid dai non covid, cioè fare un tampone. Senza non c'è diagnosi e se te lo fai in casa e non lo dici a nessuno, è un'arma spuntata. Il Covid non è banale ma solo sulle persone forti. Se di fronte ai sintomi tre anni fa dicevamo al paziente di starsene a casa per almeno tre giorni, adesso il disco cambia: chi ha febbre, mal di gola e spossatezza deve fare un tampone”.
Fare sì il tampone ma a pagamento anche dai voi medici di base, giusto?
“Lo Stato di emergenza termina il 31 dicembre, da noi non si pagava, prima perché ce lo fornivano le Asl, da marzo non ce li hanno più dati e ce li siamo comperati da soli. Dal primo gennaio, in assenza di fondi nazionali, sono a pagamento. Noi abbiamo già chiesto di continuare a rimborsare la prestazione. I nostro costano 9 euro l'uno e il rimborso è di 18 euro. Sia chiaro: noi medici di base il tamponi non li facciamo per andare al cenone o in crociera. Se stai male te lo faccio o se hai avuto un contatto te lo faccio e non è possibile che le persone paghino 18 euro salvo che la Regione alla quale abbiamo scritto da un mese,lo rimborsi per “sospetta patologia”.
In attesa di capire se Regione Lazio si sveglierà, com'è la situazione dei medici di base?
“La Sanità da due anni è come una corsa in saluta. La discesa non arriva mail. Chi può va in pensione, chi può va nel privato per, gli altri la trincea”.
Vogliamo dare un voto all'assessore Alessio D'Amato visto che si candida alla presidenza della Regione?
“Diciamo che non vorrei entrare nella campagna elettorale, quindi 9 per la gestione dell'emergenza; e 6,5 per essere buono per il dopo crisi. Noi la nostra proposta di riorganizzazione del piano B l'abbiamo fatta a fine novembre, ora attendiamo”.
Contenuti?
“Sistema molto più semplice per la gestione degli accessi alla sanità di base e servizi garantiti”.