Stupro alla Magliana e domiciliari, la Lega grida: "Silenzio dalle femministe"

La Lega: “Lascia sconcertati la decisione del giudice che ha concesso gli arresti domiciliari a uno stupratore seriale"

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Roma

Stupro alla Magliana e concessione dei domicliari a Simone Borgese, nel silenzio della politica si alza la voce della Lega a Roma, con il capogruppo Fabrizio Santori che accusa: “Lascia sconcertati la decisione del giudice che, non accogliendo le richieste dei pm, ha concesso gli arresti domiciliari a uno stupratore seriale. Ma le femministe tacciono, e questo è ancora più preoccupante”.

"Tacciono i movimenti in difesa delle donne"

La giovane aggredita alla Magliana lascia indifferenti dunque i grandi movimenti orientati a sinistra, dove come sempre i massimi sistemi invadono le menti con riflessioni troppo importanti per pensare al quotidiano, e un mal riposto ideale di tolleranza ottunde la percezione della realtà. Non sostenere le donne e i loro diritti ogni giorno, ma soprattutto e a più alta voce in casi così gravi, è incomprensibile.

Pene più severe e certezza delle pene

Conclude Santori: "La Lega è dalla parte dei cittadini che hanno manifestato la loro piena contrarietà alla decisione del tribunale, decisione che getta imbarazzo e rischio ulteriore su un intero quartiere. Auspichiamo pene certe e più severe a tutela della sicurezza urbana, ma auspichiamo pure di sentire la voce delle femministe, quelle vere, che sembrano però essersi smarrite nel conformismo del pensiero unico dimenticando la propria storia”.