Tassa sui rifiuti, svelata la sovrattassa: 10 cent per i rifiuti nei porti e 1,50 euro per le zone alluvionate. Anche se chi paga vive in montagna

UR1 e UR2: sono le nuovi voci nelle bollette Tari in arrivo in questo mese. La prima viene dall'Europa, la seconda è un'invenzione per ristorare le zone alluvionate

Roma

Abitate in un paesino di montagna, magari oltre i mille metri e non siete stati in vacanza al mare negli ultimi 10 anni? Allo Stato non importa perché nella bolletta della Tari del mese di dicembre troverete un'extra tassa minima ma significativa: 1,60 euro che ciascun contribuente di qualsiasi Comune d'Italia dovrà pagare per coprire “la pesca accidentale di rifiuti in mare” e gli eventi calamitosi.

In ossequio alla tradizione borbonica della Pubblica Amministrazione, la dicitura inserita nella bolletta annuale o nella rata di dicembre è “chiara” "Quota per la gestione dei rifiuti accidentalmente pescati e dei rifiuti volontariamente raccolti in mare (UR1)" e a seguire "Quota per la gestione dei rifiuti in caso di eventi eccezionali e calamitosi (UR2)".

La decodifica delle nuove voci in bolletta

La spiegazione arriva da Altroconsumo.it che decodifica acronimi e numeri: “La prima (UR1) serve a coprire appunto i costi sostenuti per gestire i rifiuti pescati non solo in mare, ma anche in laghi e fiumi, mentre la seconda (UR2) copre le agevolazioni previste a copertura degli eventi calamitosi. Se la seconda ci fa pensare a una voce di spesa tutto sommato condivisibile in un’ottica di supporto ai nostri connazionali che hanno perso tutto a causa di esondazioni o terremoti (anche se come vedremo non è proprio così), la prima è un po’ più difficile da digerire: in molti infatti si chiedono perché, pur abitando in un Comune senza il mare, sono chiamati a pagare il ripescaggio dei rifiuti in acqua”.

Chi ha deciso e perché gli aumenti

A decidere che a pagare i rifiuti abbandonati dalle navi in porto deve essere la collettività e non il porto o gli armatori delle navi o i diportisti, è una direttiva Ue del 2019 che l'Italia ha recepito nel 2021 e ha deciso di ribaltarla sulla Tari, la tassa dei rifiuti che peserà per 10 centesimi l'anno per ciascuna utenza. Anche di montagna, collina o campagna

Il secondo balzello, quello indicato dalla sigla UR2 è figlio di una decisione dell'Autorità di gestione energia reti e ambiente che, dopo le alluvioni del 2023 ha congelato le tasse locali nelle zone colpite da allagamenti e ha deciso di “recuperare” il mancato introito socializzando il fondo. Quest'anno si pagherà 1,50 euro ad utenza per sostenere i mancati introiti delle società dei rifiuti che operano nelle zone devastate. Attenzione: anche questo tributo è soggetto a possibili aumenti legati ad ulteriori calamità.

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