Tor Bella Monaca, il Comune di Roma punta al restyling: ecco il piano per l'R5
L'assessore al Patrimonio Tobia Zevi ha presentato il programma di lavori per migliorare il quartiere e strapparlo al degrado
"È importante il fatto che nel quartiere storico di edilizia residenziale pubblica l'Europa e il nostro Paese investano per trasformare non solo l'edificio dell'R5. È importante anche che si cambi paradigma. In questi quartieri si è creato negli anni un meccanismo perverso per cui le istituzioni latitavano, non facevano manutenzione e si garantiva impunità a chi stava dentro dal punto di vista della morosità e a volte della criminalità".
Lo ha detto l'assessore capitolino al Patrimonio, Tobia Zevi, nel corso della presentazione dell'avvio del Piano urbano integrato e Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare di Tor Bella Monaca, a Roma.
Il progetto di Zevi
"Oggi - ha aggiunto - invertiamo il paradigma e consentiamo alle persone di vivere meglio meglio e di ristabilire legalità e decoro. Noi parliamo alla stragrande maggioranza si persone per bene che devono poter vivere meglio e lo facciamo con la consapevolezza della bellezza del progetto"."Il progetto - ha spiegato l'assessore - riguarda la corte nord e quella sud dell'R5. Il progetto prevede tre interventi. Il primo è rifare l'involucro per renderlo più efficiente dal punto di vista energetico e bello dal punto di vista estetico. Si avranno 1282 appartamenti che verranno resi più caldi in inverno e freschi d'estate. Quello dei due primi piani riguarda un discorso di spazio pubblico per evitare che nello spazio antistante via dell'Archeologia e quello retrostante nella corte principale si annidi il degrado e la criminalità".
No agli spazi negativi
"Si vuole evitare spazi negativi cambiando anche il taglio degli appartamenti. Ci siamo resi conto che molti appartamenti sono più grandi delle nostre esigenze, perché abbiamo famiglie meno numerose che in passato. Infine, nella corte centrale viene fatto un edificio nuovo che garantirà nella fase dei cantieri la permanenza delle persone che verranno spostate per consentire i lavori, e che vivifica la corte che è stata oggetto di abbandono e che in questo modo avrà più spazi sociali e più persone che ci vivono e quindi auspicabilmente una vita comunitaria più positiva. Si tratta di un edificio a scopo abitativo", ha concluso Zevi.