Trans, prostituta per necessità: “Avevo paura della Polizia” la Caritas è riuscita a salvarmi”. La storia

“Mi chiamo C. e sono una brasiliana di 44 anni”. Ora studia da sarta, fa uno stage in un laboratorio e fa la Colf per mantenersi gli studi

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Roma

Si chiama C. ed è una delle vittime della tratta dei transgender brasiliani che si prostituiscono sulle strade di Roma. La sua storia umana è stata resa pubblica dalla Caritas che l'ha aiutata a ricostruirsi una vita dignitosa, attraverso il progetto FoUNDing Futures.

Da storia di sfruttamento ed emarginazione, quella della brasiliana di 44 anni la Caritas l'ha voluta trasformare in una testimonianza diffusa da social.

La storia di dolore e sfruttamento

Mi chiamo C., sono brasiliana e ho 44 anni. Sono arrivata a Roma per comprare una casa per mia madre, che era malata di cancro. L’unico modo per aiutarla rapidamente era andare a lavorare per strada, e per questo sono venuta in Italia. Alla morte di mia madre, nel 2013, ho deciso di rimanere qui perché non avevo alcuna stabilità per tornare. Ho provato quindi a ottenere i documenti due o tre volte, ma non ci sono riuscita anche perché avevo paura della Polizia, non mi fidavo.

L'incontro con una suora che le ha cambiato la vita

Il corso della mia vita ha iniziato a cambiare quando ho incontrato una suora operatrice dell’unità di strada, subito dopo la fine della pandemia. Lei mi ha dapprima incoraggiata nel regolarizzare la mia posizione tramite l’ottenimento dei documenti e, a seguire,  mi ha presentato  gli operatori della Caritas Roma, che mi hanno accolta nel progetto “FoUNDing Futures”.

Ora studia e lavora come come colf

Ho iniziato così un nuovo capitolo della mia vita: l’orientatore al lavoro e l’assistente sociale mi hanno accolto con gentilezza e professionalità, mi hanno aiutata a raccontare la mia storia e hanno cercato delle opportunità per rafforzare la mia condizione socio-lavorativa.  Avendo detto loro che in Brasile avevo lavorato realizzando abiti da samba per il Carnevale, mi hanno spronato a sviluppare quel talento e proposto prima un corso sull’auto-imprenditorialità e a seguire un corso professionale e uno stage in un laboratorio di sartoria. Nel frattempo ho lasciato il lavoro di strada e proseguo i miei studi lavorando al contempo come colf”.