Trasporti, aumenta il prezzo del biglietto ma il 20% dei romani resta a piedi

Fermo al palo il nuovo servizio per la gestione delle linee periferiche: mancano i bus per i nuovi gestori delle due Ati. Il caos alle fermate

Fermate periferiche e attese infinite
Roma

E' l'effetto del cosiddetto “periodo transitorio”, quei 300 giorni il Comune ha concesso alle due Ati, Autoservizi Troiani e service Autoservizi Tuscia aggiudicatrici dei due lotti, per passare dalla gestione Roma Tpl al nuovo servizio.

E trecento giorni sono quasi pari a un anno in cui chi vive nelle zone est e ovest della città sono stati condannati a festeggiare quando passa un bus.

Un mezzo su cinque sparisce

Secondo quanto risulta ad affaritaliani.it, un mezzo su 5 sparisce nel nulla, nel senso che non parte proprio dal deposito e questo perché la serie di proroghe che si sono susseguite nei 5 anni passati a Roma Tpl da una parte ha reso i bus obsoleti e inefficienti, dall'altra non ha considerato che i nuovi gestori a partire dalla firma del contratto col Comune di Roma avrebbero necessitato di tempo per ricevere i nuovi mezzi dai costruttori. E nella terra di nessuno ci finiscono i romani col Comune che ha quasi pianificato a tavolino il caos.Coscienti che la flotta di Roma Tpl era ridotta ad un cumulo di ferri vecchi messi in strada con lo scotch, lo scorso 27 settembre il Dipartimento Trasporti ha firmato il verbale di “avvio esecuzione del servizio”. Un documento tecnico che non coincide con l'affidamento post gara na che ha permesso di guadagnare un po' di tempo per le forniture dei nuovi mezzi ai nuovi gestori.

Il caso

E se i romani restano a piedi, chissenefrega, perché il “periodo transitorio” serve al passaggio graduale di autisti e linee da gestire considerando che ad oggi i “nuovi” hanno ricevuto solo 40 bus e che quindi il “gestore uscente” è stato costretto a mettere in strada gli scassoni per garantire un minimo di offerta.Ad oggi sul tavolo dell'assessore ai Trasporti Eugenio Patanè c'è un report che descrive uno scenario caotico della “transizione”.

Attesa di ore alle fermate

Il Comune risparmia decisamente sui corrispettivi che versa ai privati perché percorrono meno chilometri e dall'altro sottrae le penali, mentre i romani che vivono nei due quadranti periferici attendono ore alle fermate. Come accaduto alle suorine del santuario del Divino Amore che hanno denunciato anche ore di attesa per le linee 702, 218 e 074 che collegano il Santuario col centro città e con L'Eur.

 

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