Trasporti Roma: “A Milano 280 euro a cittadino, a noi 87”. Patanè chiede il super biglietto per i turisti

Intervista esclusiva all'assessore ai Trasporti del Campidoglio. “Il Governo ha bloccato la riforma del fondo dei Trasporti”. I numeri veri della Capitale

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Roma

Assessore Eugenio Patanè, bel colpo trovarsi a metà agosto con circa 40 mln di euro in meno per i trasporti di Roma. Cosa rischia la città con questo definanziamento di Regione Lazio?

“Per il momento tenderei a non drammatizzare questa notizia che è stata annunciata dalla Regione per la variazione di bilancio di metà anno. Per il momento sono arrivati 37 milioni in meno rispetto a quello che era stato preventivato ogni anno, però abbiamo fiducia che a ottobre questi 37 mln dovrebbero essere erogati. Certamente rimane una questione molto complesso che è quella del finanziamento pubblico complessivo del trasporto pubblico locale di Roma, sia perché la quota destinata al Lazio è molto bassa, è l'11,9% di tutta l'italia”.

Possiamo fare un paragone con le altre città, ad esempio Roma e Milano anche se i numeri, dall'estensione ai residenti ai trasportati, sino ai pendolari sono diversi, per capire il Fondo nazionale dei Trasporti quanto destina a Milano e quanto a Roma?

“A Milano destina 230 mln però si aggiungono i soldi della Regione Lombardia, cioè altri 50 mln. In totale 280 mln. Roma ha soltanto 245 milioni, quindi 35 in meno, essendo 7 volte più grande. Ma se lei fa il calcolo pro capite, cioè per ogni cittadino, ogni romano ha 87 euro di ripartizione e ogni milanese ne ha circa 280. Così non si può andare avanti. E questo deriva da una situazione storica perché Roma, unica tra le Capitali europee, non ha una legislazione specifica per Roma Capitale e questo si sente anche sul trasporto pubblico locale”.

Sui cantieri che effetto può avere il definanziamento?

“Sui cantieri nessuno, perché sono investimenti in fondo capitale. Qui stiamo parlando di spesa corrente e gestionale. Vorrei ricordare che mentre Milano gode di 50 milioni per coprire i costi del contratto collettivo nazionale degli autoferrotranvieri, questi 50 milioni a Roma sono stati tolti”.

Quindi se scendiamo nel dettaglio la forchetta tra Roma e Milano si amplia sempre di più?

“Assolutamente sì. Le do questo numero: Roma fa il 7% dei chilometri di tutta Italia e le viene remunerato il 4%. C'è un evidente mancanza di finanziamenti. Io non chiedo il 14% ma almeno i chilometri che facciamo”.

 

 

Lei ha parlato si spesa storica, due domande: la prima riguarda il Fondo regionale dei trasporti di circa 240 mln fermo a quando la Polverini era presidente di Regione; l'altra è di Roberto Gualtieri che prima che sindaco era ministro: possibile che non abbia capito la disparità dei finanziamenti? E perché non bussa al Governo e chiede più soldi per la città?

“Fu proprio l'amministrazione Polverini a ridurre a zero il Fondo, poi l'amministrazione Zingaretti lo riportò a 240 mln, proprio perché dal fondo vincolato arriva zero. Tutti i soldi arrivavano dal bilancio regionale e furono rimessi da Zingaretti. Su Gualtieri ministro e gli allora ministri che si sono succeduto avevano iniziato un lavoro di revisione del Fondo e la ripartizione, ipotizzando anche un finanziamento diretto per lo status di Capitale riconosciuto dalla Costituzione. Con quella riforma dovremmo avere 120 mln di più. Da quando è arrivato il il centrodestra quel lavoro si è fermato e non sappiamo più nulla di quella riforma che era fondamentale non solo per Roma ma per altre città, come ad esempio Venezia che come Roma ha la pressione dei grandi eventi e del turismo e che ha un peso di costi che non può essere taciuto”.

Iperturismo va bene, ma i turisti pagano già la tassa di soggiorno. Con questa tassa non si riesce a recupera denaro per il trasporto? La vecchia idea di un biglietto turistico con sovrapprezzo, è ancora valida?

“E' una buona idea che possiamo prendere in considerazione ma come lei sa la bigliettazione è di competenza della Regione e abbiamo chiesto di rivalutare livelli e metodi. Se fosse inserita una bigliettazione per i non residenti la prenderemo in seria considerazione e sarebbe una soluzione. Il turismo però è un solo pezzo della spesa. In città abbiamo 3 manifestazioni al giorno in media e tutto questo sul trasporto ha un impatto devastante, già la deviazione delle line costa al Comune e all'Atac. Altro esempio: noi dobbiamo garantire il trasporto alla città del Vaticano soprattutto nella fase giubilare per “regole concordatarie” e tutte le altre città queste cose non ce l'hanno. Il surplus del finanziamento è in parte legato al turismo ma anche alle funzioni della Capitale. Per la bigliettazione turistica altre città lo hanno fatto e penso a Venezia ma allo stesso tempo se è stato possibile farlo lì, anche a Roma sarebbe possibile”?

“Ci sono le condizioni politiche per dialogare con regione e Governo e aprire una volta per tutte una serie vertenza trasporti Roma?

“Con la Regione abbia raggiunto un'intesa avanzata. Crediamo sia noi che loro che la quota che viene data al Lazio è bassa e altrettanto per Roma. Ma quando ci siamo seduti in conferenza Stato-Regioni, cioè quando la Regione si è seduta, purtroppo non è finita benissimo. Speriamo che quella riforma che era stata avanzata dai ministri dei Governi nazionali che hanno preceduto l'attuale, possa essere rivalutata. Basta un decreto legge costituzionale per poter dare un finanziamento diretto a Roma”.

E' assessore da più di due anni, pensava di trovare l'Atac come l'ha trovata?.

“Pensavo peggio, quando mi sono seduto era in Concordato preventivo. Grazie a un'operazione fatta anche sui patrimoni, ricomprando i depositi come l'area di via Severini e che Atac con l'Amministrazione 5 Stelle aveva messo in dismissione. Io l'ho ricomprata e la gara per fare il deposito dei tram è stata affidata, Grazie anche a queste operazioni abbiamo pagato i debiti e Atac ha chiuso per la prima volta in attivo”.

Gli effetti sul trasporto si sono visti?

“Dobbiamo essere sinceri, no. Io avevo detto che mi servivano 3 anni per riportare alla anormalità quello che era fuori dl normale. Non esistevano binari per le metro, le sottostazioni erano state messe in vendita; non si compravano metro e tram da 20 anni. Tutto questo doveva essere riportato alla normalità”.

Ci rivediamo a dicembre prima del Giubileo?

“Per me va bene a da dicembre vedremo un miglioramento”.