Unindustria, è corsa a tre per sostituire l'uscente Camilli: ecco gli sfidanti

Giuseppe Biazzo, Sabrina Florio, Massimo Scaccabarozzi si sfideranno per lo scranno più alto degli industriali laziali

Angelo Camilli, Unindustria
Roma

È una partita che va molto al di là della rappresentanza al vertice della aziende laziali, perché i pesi - dentro Confindustria - sono cambiati e da un bel po’ sono finiti i tempi del dominio quasi incontrastato di Assolombarda.

I ruoli “nazionali” coperti dall’unione delle imprese di Roma, Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone sono in costante crescita. L’ultima squadra, quella formata dal presidente incaricato Emanuele Orsini, nè è un chiaro esempio.

Camilli vicepresidente a Confindustria

Lo stesso Angelo Camilli, presidente Unindustria in uscita, sarà vicepresidente Confindustria con delega su credito, finanza e fisco (le cariche finora detenute proprio da Orsini). Dalla associazione laziale è confermato Aurelio Regina, delegato del presidente per l’energia, e arriveranno Alberto Tripi , special advisor per l’intelligenza artificiale, e Maurizio Tarquini, che passerà dal ruolo di direttore generale Unindustria a quello di direttore generale Confindustria. Chi siederà nei prossimi anni al vertice delle imprese del Lazio farà dunque i conti con un ruolo pesante.

La corsa a tre

A giocare la partita sulla successione all’era Camilli saranno in tre: Giuseppe Biazzo, Sabrina Florio, Massimo Scaccabarozzi. Giuseppe Biazzo è fondatore e a.d. di Orienta spa, agenzia per il lavoro italiana. Classe 1965, ex paracadutista con i carabinieri della Tuscania di Livorno, è laureato in economia, è sposato e ha due figli. Dal settembre 2020 è vicepresidente di Unindustria con delega sul capitale umano e sulla cultura d’impresa, ma ha ricoperto ruoli anche di vertice in Ebitemp, l’ente bilaterale del settore della somministrazione e in Assolavoro, la principale associazione italiana delle agenzie per il lavoro. Sabrina Florio, classe 1968, maturità scientifica al Massimo, il liceo dei gesuiti, laurea in Economia alla Sapienza. Con i fratelli Massimiliano e Francesco guida l’azienda farmaceutica Sosepharm. Dal settembre 2016 è vicepresidente di Unindustria. È coordinatrice del gruppo di lavoro Unindustria Empowerment femminile. È stata vicepresidente di Alta Roma.  Massimo Scaccabarozzi, nato nel 1960, è sposato, con due figli, laureato in Farmacia. Dopo averne rivestito il ruolo di a.d e presidente per oltre un ventennio di Janssen Italia, l’azienda del Gruppo Johnson & Johnson, è presidente di Menarini biotech. È Past President di Farmindustria (Associazione delle imprese del farmaco in Italia), ruolo che ha ricoperto per 11 anni dal 2011 al 2022 ed è attualmente membro della giunta di Farmindustria. Tra i vari ruoli è stato presidente della Fondazione Roma Expo 2030, ma è anche il frontman di una rock band che da più di dieci anni si esibisce in concerti di beneficenza in Italia e all’estero.

La posta in gioco

La posta in gioco, per chi fra i tre vincerà la corsa, è alta: superata la vecchia concezione di una economia laziale legata soprattutto alla vocazione turistica e alla pubblica amministrazione, ora va difesa e incrementata la quota delle esportazioni e mantenuto il primato in settori fondamentali per l’economia nazionale, dal farmaceutico all’aerospaziale. L’associazione rappresenta 2.800 aziende e 220 mila dipendenti, per il 15% si tratta di grandi gruppi, per l’ 85% di piccole e medie imprese. I prossimi saranno i mesi del Giubileo, della rimodulazione infrastrutturale grazie ai fondi del Pnrr ed europei, dello sviluppo della Rome Tech, il polo di ricerca che unirà imprese e università sul quale l’amministrazione Camilli si è molto impegnata. Una eredità, quella di Camilli, che peserà anche sul fronte dei servizi forniti alle imprese e sullo sviluppo di nuove frontiere, a partire dalla blue economy e dal piano industriale che sta elaborando con la regione. Ora le tappe dell’elezione, che ricalcano più o meno la vecchia procedura seguita da Confindustria. I Past President avvieranno, a maggio, il giro di consultazioni sul territorio, per definire, prima dell’estate, la designazione. A settembre ci sarà l’assemblea e l’investitura definitiva. 

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