Via la Rai da viale Mazzini: scelta obbligata dalla presenza dell'amianto

Ezio Bonanni, Ona: “Avevo diffidato la Rai per bonificare il palazzo dopo le morti di Franco di Mare e Marius Sodkiewicz”

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Franco Di Mare
Roma

Trasloco della Rai da Viale Mazzini, una specie di fuga dall'amianto annegato nelle mura della storica sede della Radiotelevisione Italiana. E la scelta del Cda di “confinare” nella periferia di via Alessandro Severo all'Ostiense il quartier generale dell'azienda è stata accolta con soddisfazione dall'avvocato Ezio Bonanni, difensore degli scomparsi Franco di Mare e Marius Sodkiewicz.

“Dopo le denunce penali ho diffidato la Rai a indagare sulla presenza di amianto – spiega il presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianti, Ezio Bonanni – e le mie indagini difensive mi hanno fornito la documentazione sul fatto che la bonifica auspicata non è stata portata a termine. Già negli atti relativi ai due decessi, avevo auspicato un trasferimento della sede”.

L'Ona aveva già diffidato la Rai

L’ONA aveva da tempo rilevato e denunciato la presenza dell’asbesto nella storica sede di Viale Mazzini, e sollecitato, soprattutto dopo la morte di Marius Sodkiewicz e di Franco Di Mare, un intervento urgente, alla luce del fatto che la Rai aveva da tempo manifestato l’intenzione di effettuare i lavori di ristrutturazione, senza mai adempiere al suo progetto.  Fu proprio Bonanni, legale di Di Mare, a denunciare il ritardo delle bonifiche, oltre al rilascio dello stato di servizio e ad avviare larichiesta di risarcimento del danno. Mentre si attende l’esito delle indagini dell’Autorità Giudiziaria di Piazzale Clodio in seguito alla denuncia presentata da Marius Sodkiewicz, prima della sua tragica scomparsa. 

Ezio Bonanni: "Al fianco di giornalisti e dipendenti Rai"

“L’ONA proseguirà nel suo impegno a rappresentare e difendere i giornalisti e dipendenti Rai esposti ad amianto per la tutela dei loro diritti sia in chiave previdenziale e anche per il  riconoscimento dello status di equiparati a vittima del dovere (per gli inviati di guerra) – sottolinea Bonanni, che aggiunge – “ci occuperemo anche della richiesta di risarcimento dei danni anche per la sola esposizione all’amianto, di per sé lesiva per la salute e determinante un rischio anche a lunga latenza”.