Vigili urbani Roma: c'è un vice comandante di Gruppo che ha la terza Media. Bufera sul concorso in deroga

Il segretario del Sulpl, Marco Milani, contro il contratto decentrato “fuffa”: “Duemila vigili esclusi da miglioramenti retributivi”

Roma

Vigili Urbani di Roma: la denuncia: “C'è persino un vicecomandante di Gruppo che come titolo di studio ha la Terza Media”. Ma l'atto d'accusa del sindacato Sulpl non si ferma: “Alcune sigle sindacali vorrebbero aggirare i requisiti di anzianità di servizio e relativa esperienza per l'accesso alle figure dei coordinatori e coordinatori esperti”.

A spiegare cosa accade con una lunga e dettagliata norma è il segretario romano aggiunto del Sulpl, Marco Milani, che scrive: “A pochi giorni dalla nomina dei nuovi funzionari, frutto di una progressione verticale interna solo sulla carta in deroga al titolo di studio (laurea), su cui pendono ben 4 ricorsi e dall'accordo sulle posizioni organizzative che in teoria prevede come un dipendente sprovvisto persino del diploma, vada ad assurgere al ruolo di vice-comandante di Gruppo (anche questo oggetto di ricorso in essere), si consuma oggi l'ultimo atto di un contratto decentrato "fuffa" che di fatto per la prima volta, lascia centinaia e centinaia di dipendenti con in mano un pugno di mosche”.

Alcune sigle sindcali vorrebbero aggirare i requisiti

E poi entra nel dettaglio: “Parliamo dei requisiti di accesso alle nuove figure (previste da contratto nazionale) dei coordinatori e coordinatori esperti, figure su cui, restando collocate nella fascia degli istruttori, una volta tanto si era deciso di puntare decisamente su anzianità di servizio e relativa esperienza requisiti che oggi alcune sigle Sindacali vorrebbero aggirare come già fatto per le progressioni verticali, unico caso di concorso bandito "in deroga al titolo di studio" ove nessun partecipante ha potuto beneficiare di tale deroga. Ma non é tutto: Come si diceva all'inizio, centinaia se non migliaia di dipendenti rischiano di rimanere defraudati da qualsivoglia miglioramento contrattuale”.

Duemila agenti resteranno fuori dalla contrattazione decentrata

Spiega sempre Milani: “Prima di continuare é bene ricordare come la contrattazione decentrata, venga istituita a seguito dell'abolizione del meccanismo della "scala mobile", sistema con il quale il lavoratore andava automaticamente a compensare la perdita di potere d'acquisto del proprio salario. Appare quindi evidente come quindi ad ogni lavoratore spetterebbe un miglioramento contrattuale in sede decentrata poiché ogni lavoratore ha subito una perdita del potere d'acquisto nel triennio precedente. Eppure nella Polizia Locale di Roma Capitale, oltre 2000 colleghi non beneficeranno di nulla da questo contratto, rimanendo fuori dai concorsi da funzionari " in deroga", come da quelli da coordinatori e non vedendosi riconosciuto alcun emolumento da quelli che sono stati per loro a tutti gli effetti un contratto decentrato ed un ordinamento fuffa (ad essere gentili).

Le Polizie Locali delle grandi metropoli cui Lavoratori viene quotidianamente richiesto un vero e proprio compito di Forza di Polizia Urbana, meritano leggi e contratti locali e nazionali che le pongano al riparo da accordi chi e giochi al ribasso di amministrazioni inadeguate e sindacati compiacenti”.

Tags:
comune romaconcorso vigili urbanimarco milanipolizia locale romaromasulplvigili urbani