Cartolarizzazione Tributi, PIN: "prima cancelliamo i contributi prescritti"

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da sx: Dott. A. Sorrento, Avv. M. Sances e Dott. B. Maizzi
Fisco e Dintorni

La Commissione Finanze suggerisce la cessione dei tributi inesigibili ad agenzie private per la riscossione. Partite Iva Nazionali segnala “Prima cancelliamo tutti i contributi più vecchi di 5 anni prescritti”.

 

Il sindacato P.I.N. (Partite Iva Nazionali) intende segnalare una attualissima questione che potrebbe comportare molti problemi per i contribuenti. In questi giorni, infatti, la Commissione Finanze alla Camera ha avanzato l’ipotesi di procedere alla cartolarizzazione dei tributi non riscossi (tasse, imposte, contributi, multe, ecc) e ritenuti inesigibili per vari motivi.

Sul punto intervengono il Presidente di PIN Dott. Antonio Sorrento e il Vice Presidente di Movimento Consumatori, il Dott. Bruno Maizzi, i quali fanno presente che: “Come appreso dai media (si veda ilSole24ore di oggi) la Commissione Finanze intende formulare un’ipotesi di cartolarizzazione dei tributi. Ebbene, questo meccanismo prevede la vendita di pacchetti di crediti a società terze per la loro riscossione. Ma attenzione! Se le Istituzioni adottassero questa soluzione, si potrebbero generare illegittime richieste, soprattutto in riferimento ai contributi previdenziali prescritti”.

Sul punto interviene, l’avv. Matteo Sances componente del comitato scientifico di PIN per precisare che: “Per i contributi previdenziali esiste una disciplina speciale - l’art. 3, comma 9, della L. n.335/1995 – che prevede il cosiddetto “principio dell’irrinunciabilità della prescrizione” tale per cui, una volta prescritti, i contributi previdenziali non possono essere richiesti dall’Inps né tantomeno versati dal contribuente. Ma ancora. Qualora venissero erroneamente versati, in deroga ai principi generali, l’ente sarebbe costretto a restituire le somme. Tale principio è stato tra l’altro confermato anche dalle Sezioni Unite della Cassazione”.

Da tempo” spiegano ancora il Dott. Sorrento e il Dott. Maizziabbiamo sottolineato alle Istituzioni il problema dei contributi previdenziali e assistenziali prescritti perché non è ammissibile che gli Enti continuino indisturbati a intimare il pagamento di queste pretese ormai vietate per legge e la possibile cartolarizzazione dei crediti si pone come ulteriore aggravamento della posizione dei contribuenti e porterebbe ad un aumento spropositato dei conteziosi in materia. Per questo motivo chiediamo che vengano immediatamente cancellati i contributi più vecchi di 5 anni nel caso in cui gli enti non riescano a provare l’interruzione dei termini di prescrizione”.

Secondo i professionisti, prima di procedere alla vendita dei tributi, è necessario che gli Enti impositori procedano ad una attenta disamina di tutti i presunti crediti in loro possesso, espungendo da questo insieme tutti i crediti previdenziali prescritti (in 5 anni) e, dunque, non dovuti dai contribuenti.

Alla luce di quanto appena detto, dunque, è importante porre l’attenzione sulle possibili evoluzioni della questione al fine di evitare illegittime richieste e una valanga di nuovi contenziosi.