Chiesti contributi dopo 10 anni: INPS condannata
Con recente sentenza il Tribunale di Lecce annulla i contributi richiesti a un cittadino perché più vecchi di dieci anni e condanna l’Inps a pagare le spese legali.
A distanza di pochi giorni dalla precedente sentenza che annullava una cartella Inps palesemente illegittima (Leggi articolo: “Il Tribunale di Lecce annulla cartella da 130.000 mila euro”) ecco un ennesimo caso di richieste errate di contributi e cancellate solo grazie al Tribunale di Lecce perché non dovute e addirittura più vecchie di 10 anni (sentenza del Tribunale di Lecce n.376/2021 passata in giudicato il 28.09.2021, visibile su www.partiteivanazionali.it sez. Documenti).
Fatti. Un cittadino nel febbraio del 2018 riceveva dall’INPS una richiesta di restituzione di somme di denaro – risalenti addirittura al 2005 - riconosciute alla madre defunta a titolo di pensione. Somme che, a dire dell’INPS, non spettavano alla defunta e per questo motivo dovevano essere richieste all’erede. Il cittadino, ritenendo ingiustificate le pretese vantate dall’INPS, provava ripetutamente a intraprendere un dialogo con gli Uffici INPS per comprendere la natura di queste richieste.
Le somme pretese, infatti, oltre che ingiustificate risultavano anche abbondantemente prescritte, essendo trascorsi più di 10 anni. Non avendo ricevuto alcuna risposta da parte dell’Ente, il cittadino esperiva tramite il suo legale, l’Avv. Matteo Sances, ricorso dinanzi al Tribunale di Lecce per tutelare i propri diritti. Il giudice di Lecce con la sentenza n.376/2021 accoglieva il ricorso del cittadino, dichiarando ormai prescritto il credito vantato dall’INPS e condannava l’Istituto al pagamento delle spese legali.
Sul punto interviene il Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN), il Dott. Antonio Sorrento, il quale dichiara “La vicenda accaduta al nostro associato è solo l’ultima di una lunga serie di casi in cui il comportamento ostruzionistico dell’Amministrazione si palesa in tutta la sua irragionevolezza. Si parla spesso che il maggior dialogo con i contribuenti faciliterebbe l’attività degli Enti pubblici e ridurrebbe i contenziosi nei Tribunali ma per ora nulla nonostante le numerose istanze che abbiamo presentato alle istituzioni. Proprio di questo parleremo nel prossimo webinar del 21 ottobre "Una vera riforma processuale deve coinvolgere la P.A." insieme a cui parteciperanno insieme al sottoscritto il Dott. Marcello Guadalupi, gli Avv.ti Salvatore Donadei e Matteo Sances e la Dott.ssa Donatella Dragone.
Continua la Dott.ssa Donatella Dragone “Questo comportamento, del tutto inspiegabile da parte degli Enti, porta molte volte a scoraggiare il cittadino e a costringerlo a dover scegliere se pagare, ingiustamente, o se affidare le proprie sorti alle lungaggini processuali. Nel webinar del prossimo 21 ottobre cercheremo di evidenziare questo grosso problema e illustrare ai cittadini come potersi difendere”.
Ci auguriamo veramente che le numerose riforme in cantiere possano includere anche un rapporto diverso tra cittadini e istituzioni.