Interessi e Fisco: strana differenza tra quando chiede e quando paga
Partite Iva Nazionali scrive al Presidente del Consiglio per segnalare come sui rimborsi fiscali gli interessi siano di gran lunga inferiori rispetto a quando è il contribuente a dover pagare.
Partite Iva Nazionali (PIN) informa di aver inviato nei giorni scorsi una nuova petizione, questa volta al Governo per segnalare la grave disparità di trattamento tra Fisco e cittadini in materia di calcolo degli interessi in caso di ritardato pagamento.
Come chiarisce infatti il Presidente di PIN, il Dott. Antonio Sorrento “Con la nostra petizione abbiamo segnalato al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia una situazione che riteniamo obiettivamente insostenibile oltre che palesemente illegittima, ossia la grave disparità di trattamento nell’applicazione degli interessi da parte dell’Agenzia delle Entrate. Grazie, infatti, alla proposta dell'Avv.to Sances che coordina i professionisti del nostro comitato tecnico scientifico, abbiamo verificato che l’interesse riconosciuto dal Fisco per i rimborsi di tributi, in caso ritardo, risulta al massimo del 2% mentre quando è contribuente a dover pagare in ritardo l’importo ammonta almeno del doppio. Abbiamo dunque fatto presente al Governo come da anni ormai siamo in attesa di un decreto attuativo da parte del Ministero dell’Economia – come previsto dall’art.13 del Dlgs n.159/15 – per porre fine a questa ingiustificata disparità di trattamento. D’altronde, non si comprende come mai quando è il Fisco a pretendere i pagamenti le somme debbano rendere di più rispetto a quando sono i cittadini e le imprese ad aspettare i rimborsi”.
Continua sul punto l’Avv. Matteo Sances per precisare che “Purtroppo la disparità di trattamento non finisce qui. È opportuno precisare che quando è il contribuente a dover pagare in ritardo la differenza di trattamento non riguarda solo gli interessi ma dobbiamo anche considerare l’ulteriore applicazione delle sanzioni. Speriamo che almeno sugli interessi si riesca a ottenere velocemente quella parità di trattamento già prevista per legge ormai da anni e mai attuata”.
Ci auguriamo dunque per i cittadini che al più presto il Governo possa emanare i decreti attuativi tanto attesi.