Notifica del Fisco con PEC: interviene la Cassazione

Fisco e Dintorni

La Suprema Corte interviene nuovamente sulle notifiche degli atti fiscali a mezzo posta elettronica certificata chiarendo quando sono nulle e quando invece sono corrette. Commenta il Presidente di PIN “Attenzione: non tutte le notifiche via pec risultano sanate”.

 

Si è tenuto nei giorni scorsi a Milano un convegno sulla riscossione tributaria e le possibili difese dei contribuenti.

Tale incontro – destinato a commercialisti e consulenti del lavoro – ha visto la partecipazione di vari professionisti, tra cui l’Avv. Matteo Sances, e ha rappresentato l’occasione per fare il punto della situazione anche in merito alla questione delle notifiche effettuate da Agenzia delle Entrate via pec.

Si ricorderà infatti l’ordinanza del Tribunale di Lecce del 19 luglio 2019 che, sospendendo un pignoramento esattoriale da quasi 800.000 euro proposto nei confronti di un’azienda salentina, dichiarò inesistenti le notifiche del Fisco poiché provenienti da un indirizzo pec non presente in pubblici registri diventando, così, un caso nazionale (si veda articolo su LecceSette del 13.09.2022).

Allora il Tribunale recepì la sentenza della Corte Cassazione n.17346/2019 ma ad oggi la situazione sembra differente  anche se per il Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN), il Dott. Antonio Sorrento, la P.A. non agisce nel pieno rispetto della legge.

In particolare, il Dott. Sorrento fa presente che “In questi giorni ci siamo confrontati con il nostro comitato scientifico per fare il punto sulla recente posizione della Cassazione in merito alle notifiche via pec degli enti con particolare riguardo all’ordinanza n.6015/2023. In merito a ciò ho avuto modo di ascoltare la posizione dell’Avv. Sances per comprendere i risultati del recente convegno di Milano e siamo convinti che la situazione notifiche del Fisco non sia stata ancora del tutto chiarita. Infatti , faccio presente che seppur nella predetta ordinanza i giudici sanciscono che la notifica non è nulla, chiariscono anche che la pec può ritenersi legittima solo <<ove la stessa abbia consentito, comunque, al destinatario di svolgere compiutamente le proprie difese>>”.

Continua ancora il Presidente Sorrento “Tale ultimo assunto della Cassazione non è cosa da poco se pensiamo ai numerosi comunicati stampa di Agenzia delle Entrate e Inps di questi mesi dove si avvisavano i contribuenti di stare attenti alle comunicazioni telematiche ufficiali al fine di evitare virus informatici. A questo punto ci chiediamo perché lo Stato deve rendere ancora una volta difficile la vita ai contribuenti e alle aziende e non notificare atti solo da pec ufficiali???... Se la situazione rimane questa noi saremo sicuramente al fianco delle imprese esaminando tutti gli atti che arriveranno via pec e, nel caso, impugnandoli in tutte le sedi competenti”.   

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