Sanità, in Europa sempre più privata, meno pubblica. Il caso Spagna

Gli europei, con poche coperture, costretti ad andare verso il sistema privato

di Daniele Rosa
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Sanità, dopo la pandemia la sanità pubblica in Europa è crollata

Dopo la pandemia, soprattutto in Europa, il “welfare” della sanità pubblica è cambiato e di molto. In un momento di drammatica difficoltà sono emerse tutte le lacune, i buchi di quella che una volta, per molti paesi europei, era un fiore all’occhiello :l a sanità pubblica. E di queste carenze molti eurocittadini si sono accorti e hanno cominciato, anche se a malincuore, a rivolgersi al privato.

Un esempio di questo trend è evidente in Spagna che ha un modello assistenziale molto vicino a quello italiano. Ebbene proprio la Spagna, che si vantava di avere un sistema pubblico efficiente ed efficace, ha ora una spesa spesa sanitaria privata in rapporto al PIL superiore alla media OCSE. E pure superiore a quella di paesi similari come Italia, in primis, e poi Germania,Francia e Regno Unito. Dopo le drammatiche inefficienze ( nessun contatto con i medici di base, difficoltà di avere cure a casa) la mentalità dei cittadini è cambiata, e di molto. La Spagna ne è un esempio.

Sanità, la crescita dei cittadini che stipulano assicurazioni mediche private

I dati dell'Osservatorio Fondazione Idis indicano con chiarezza che le assicurazioni hanno guadagnato da questo nuovo indirizzo, quello cioè che porta molti più cittadini a considerare indispensabile un’assicurazione sanitaria di fronte al disastro della sanità pubblica. Le aziende hanno approfittato della circostanza e i risultati sono evidenti.  In Sanitas, ad esempio, la seconda nel suo settore (dietro a SegurCaixa Adeslas e davanti ad Asisa, Dkv o Mapfre). L’anno scorso le sue entrate sono cresciute del 12% a 2.637 milioni di euro, di cui 1.883 corrispondevano ai premi di Sanitas Seguros, che conta già 2,7 milioni di clienti. A questo proposito il numero uno di Sanitas ha confermato che “ il 2023 è stato un buon anno.L’utile è cresciuto del 2% a 212 milioni di euro. Il ramo delle cure odontoiatriche non smette di aggiungere cliniche (ce ne sono 208) e l'assicuratore è riuscita ad avere ben  748.000 nuovi clienti grazie a tre punti: crescita organica superiore al resto del settore; acquisto del portafoglio clienti di Asefa e un accordo di riassicurazione con la compagnia Generali che ha aggiunto altri 137.000 clienti.

Sanità, il privato apre nuovi centri avanzati

Con questo portafoglio record Sanitas vuole crescere ancora aprendo altri tre nuovi centri a Madrid, Barcellona e Bilbao, oltre ai 24 già esistenti. In crescita anche le cliniche dentistiche (sei sette unità nuove) e Sanitas Mayores avrà mezzo migliaio di posti in più con cinque nuovi centri residenziali nei prossimi tre anni a Madrid, Barcellona e Valencia. Una novità l’ospedale Valdebebas del Gruppo Bupa, pronto nel primo trimestre del 2025 “Con esso apriamo una nuova generazione di ospedali digitali innovativi e più connessi ai pazienti”. L’ospedale avrà unità di oncologia, radioterapia, medicina nucleare e salute mentale. Una famiglia di ospedali più digitali, connessi al paziente, che offriranno medicina predittiva e preventiva attraverso i dati raccolti dai dispositivi degli utenti. Tale crescita è possibile grazie alla redditività del settore sanitario privato. E pure i costi delle malattie sono studiate a tavolino “La legge dei grandi numeri funziona, vediamo che le patologie sono distribuite allo stesso modo degli anni precedenti. Non sappiamo chi avrà la sfortuna di ammalarsi, ma sappiamo approssimativamente quante persone si ammaleranno. Da questo punto di vista sviluppiamo la nostra politica dei prezzi” dicono in Sanitas. L'azienda ha margini di profitto sulle vendite compresi tra il 7% e l'8%.

Sanità, 70% delle polizze stipulate da privati

Il 70% delle polizze sono stipulate da privati e il 30% da Gruppi. Il gruppo assicurativo ha 30 milioni in strumenti digitali e di sicurezza informatica, con cinquanta processi con intelligenza artificiale. “Grazie ad uno di essi riusciamo a recuperare il 72% delle visite che non arrivano ai nostri medici né ci avvisano. L’anno scorso abbiamo recuperato quasi 250mila visite”. Oltre a tutto questo il Gruppo ha aperto il suo primo centro di formazione professionale a Madrid con 31 studenti e due lauree. “Il settore dell’istruzione è piccolo ma notevole. Aspiriamo presto non solo a essere nella parte formativa professionale, ma a essere in quella universitaria sviluppando nuove capacità. «Non abbiamo particolari difficoltà a reperire professionisti, ma vediamo che nel settore servono più mani». Al suo staff, composto da 10.700 professionisti, si sono aggiunti 615 medici nel 2023. Insomma un privato in crescita a fronte di un pubblico che non riesce, nemmeno in Spagna, cosi come in Italia , a mantenere i bravi professionisti.