Sondaggio Sky Tg24, il 50% della "Next Generation" ha fiducia nel futuro

Realizzato da Quorum e YouTrend, lo studio è rivolto ai giovani italiani tra i 16 e i 25 anni e affronta diverse tematiche inerenti al loro futuro

Sondaggi
Condividi su:

Sondaggio Sky Tg24, il 50% dei giovani intervistati crede positivamente nel proprio futuro

Il 50% dei giovani italiani ha fiducia nel futuro (7% molta, 43% abbastanza) contro il 47% che non ne ha (44% poca, 3% per niente), con un 3% del campione che non sa cosa rispondere. Molto più ampia è però la fetta di chi non si sente valorizzato dal proprio Paese, ben il 73% (poco per il 54% e per nulla per il 19%), contro una più esigua fetta del 26% che si sente molto (6%) o abbastanza (20%) valorizzato. Non sa l’1% del campione.

Sono questi alcuni dei risultati emersi da un sondaggio realizzato dall'istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 in cui sono state approfondite le opinioni di giovani italiani tra i 16 e i 25 anni, diffuso oggi dalla testata in occasione dell’evento Sky TG24 Live In Courmayeur, l’evento del canale di news che, in questa edizione, è dedicato proprio alla “Next Generation”.

Entrando più nel profondo, la ricerca ha chiesto agli intervistati quali siano le cose che maggiormente frenano la loro realizzazione, potendo indicare fino a tre risposte: è emerso che per il 48% il problema maggiore è dato dalla precarietà e scarsa retribuzione dei lavori, mentre per il 42% è la scarsità di posti di lavoro per i giovani, per il 38% il problema sono le posizioni di potere ricoperte quasi solo da persone anziane mentre per il 25% scuola e università italiana non formano abbastanza e, sempre per il 25%, le aspettative sociali non coincidono con la realtà.

Per il 21% è un problema la scarsità di borse di studio, mentre per il 14% lo è l’assenza di associazioni e gruppi per i giovani. Per il 12% i giovani pensano troppo alla tecnologia e per l’11% le famiglie troppo protettive. Per il 10% infine i giovani sono pigri e svogliati. Risponde altro il 2% del campione e non sa cosa rispondere l’1%.

Tra le iniziative che i ragazzi ritengono più efficaci per aumentare la loro valorizzazione, sempre potendo indicare fino a tre risposte, in testa c’è l’introduzione di un salario minimo (36%), eliminare i tirocini e gli stage non retribuiti (30%), potenziare la formazione lavorativa dei giovani all'università (27%), assumere giovani nelle pubbliche amministrazioni (27%), tagliare le tasse per i giovani lavoratori (22%), aumentare gli sgravi fiscali per l’assunzione dei giovani (21%), potenziare la formazione lavorativa dei giovani alle superiori (20%), assegnare più fondi al ministero per le politiche giovanili (20%), rendere gratuita l'istruzione universitaria (19%), abolire le tasse universitarie (14%), eliminare il limite minimo di età per essere eletti al Parlamento (13%), permettere ai giovani sopra i 16 anni di votare (9%), permettere di iscriversi a più corsi di laurea contemporaneamente (8%). Risponde altro il 2% del campione e non sa cosa rispondere l’1%.

Il sondaggio ha poi indagato quali sono le priorità per il futuro per i ragazzi, sempre dando loro la possibilità di indicare fino a tre risposte: in testa ci sono lavoro e salute, entrambi al 40%, ma emerge quasi altrettanto forte l’attenzione nei confronti della lotta ai cambiamenti climatici (39%). Seguono l’istruzione e la formazione (31%), la sicurezza economica (29%), la ricerca di un equilibrio tra lavoro e vita privata (23%), l’attenzione all’inclusione e ai diritti (21%), la digitalizzazione (20%), la famiglia (19%).

Approfondendo il tema del lavoro è emerso che per il 36% l’aspetto più importante è averne uno appassionante (36%). Seguono la possibilità di riuscire a conciliare bene vita privata e lavoro (35%), avere un contratto stabile (16%), guadagnare tanto (10%) e lavorare con persone che piacciano loro (2%). Non sa cosa rispondere l’1% e anche in questo caso è stato possibile per gli intervistati indicare fino a tre risposte.

Tra i settori preferiti in cui i ragazzi vorrebbero trovare lavoro ci sono scuola, istruzione e ricerca scientifica (26%), marketing e comunicazione   (23%), ingegneria, architettura e design (22%), salute e cura della persona (21%),  arti, musica, cinema e teatro (20%), esercizi commerciali e l’imprenditoria (16%), finanza, banche e assicurazioni (16%), ospitalità, ristorazione e turismo (16%), pubblica amministrazione (16%), informazione e il giornalismo (13%), agricoltura e gestione ambientale (13%), analisi dei dati e consulenza (11%), industria e edilizia (9%), trasporti e mobilità (8%), altro (4%). Non sa cosa rispondere il 2% e anche in questo caso è stato possibile per gli intervistati indicare fino a tre risposte.

I ragazzi lascerebbero l’Italia per andare all’estero sia per studio che per lavoro nel 29% dei casi, lo farebbero solo per motivi di lavoro nel 17% dei casi, solo per studio nel 10% dei casi. Il 12% dice di aver trovato delle buone opportunità in Italia, il 15% che non lascerebbe l’Italia e la famiglia per nessun motivo, mentre ritiene di non poterselo permettere il 6%. Non sa cosa rispondere l’11% del campione.

Venendo poi ai temi ambientali, la ricerca ha cercato di capire a cosa i ragazzi sarebbero disposti a rinunciare per contrastare i cambiamenti climatici: il 36% smetterebbe di fare la spesa in negozi della Grande Distribuzione Organizzata , il 31% smetterebbe di andare in vacanza in aereo, il 30% di possedere e usare la macchina per spostarsi, il 30% di mangiare carne e pesce d’allevamento, il 29% di acquistare vestiti nuovi, il 22% di acquistare prodotti tecnologici nuovi, il 6% nessuna di queste cose, il 2% rinuncerebbe ad altro e l’8% non sa cosa rispondere.

Infine la ricerca ha misurato il rapporto dei ragazzi con la politica, chiedendo loro se aumenterebbero la propria partecipazione in politica se ci fossero più giovani: il 18% sicuramente sì, il 56% probabilmente sì, l’11% probabilmente no e il 6% sicuramente no. Non sa rispondere il 9%. Quanto alle intenzioni di voto, alle prossime politiche il 41% degli intervistati fa parte di indecisi e astenuti, mentre tra chi esprime una preferenza il 22,6% dei giovani voterebbe per il Partito Democratico, il 15,1% per il Movimento 5 Stelle, il 13% per la Lega, l’11,3% per Fratelli d’Italia, il 7,5% per Forza Italia. Seguono i Verdi al 5,7%, Sinistra Italiana al 5,7%, Italia Viva al 3,8%, Azione al 3,8%, Articolo 1 – MDP all’1.9%. Voterebbe per altri partiti il 9,4% degli intervistati.