Calcio, Ct dell'Ungheria Marco Rossi: “In Italia la meritocrazia non esiste”

Il commissario tecnico dei magiari: "Fiero di essere italiano, l'Ungheria è la mia seconda patria"

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Calcio, il Ct dell'Ungheria Marco Rossi: "Contro l'Italia sarà una partita diversa dalle altre. Sono italiano e fiero di esserlo"

"C'è tantissima soddisfazione per il risultato ottenuto contro la Germania. C'è una grande differenza di valori con le grandi nazionali, ma stiamo riuscendo ad essere continui. Speriamo che questo trend prosegua fino a lunedì sera". Lo ha detto scherzando il ct dell'Ungheria Marco Rossi, intervenuto ai microfoni di Punto Nuovo Sport Show su Radio Punto Nuovo, in vista del match con gli azzurri di lunedì sera, decisivo per l'accesso alla Final Four di Nations League.

"Contro l'Italia sarà una partita diversa dalle altre. Sono italiano e fiero di esserlo, ma in Ungheria ho trovato una seconda patria. Ci saranno tantissime emozioni, poi la speranza è quella di giocare una grande partita contro gli azzurri. L'Ungheria non è solo Szoboszlai, siamo una squadra unita e organizzata - ha aggiunto - Poi abbiamo le nostre individualità importanti, ma la forza è data dal collettivo. Sono un allenatore abbastanza pragmatico, la nuova generazione di fenomeni di allenatori che viene sempre proposta non credo differisca tanto dalla nostra categoria. Tutti vogliono giocare come Guardiola, ma non è sempre semplice farlo".

Tempo fa, in una intervista, con coraggio disse: “Se fossi rimasto in Italia oggi sarei a lavorare nello studio di commercialista di mio fratello. In Italia la meritocrazia purtroppo non esiste. Nell’anno che rimasi fermo ricevetti tre proposte, ma mi dissero che per allenare, in serie C, avrei dovuto pagare. Fui schifato".