Caso Schumacher, parla il primario del reparto di neurologia del Gemelli: “Miglioramenti? Dopo 11 anni è impossibile”

L'intervista al primario del Gemelli Luca Padua, uno dei neurologi più importanti d’Europa

di Franco Pasqualetti
Michael Schumacher (foto Lapresse)
Sport

Caso Schumacher, parla il primario del reparto di neurologia del Gemelli: “Miglioramenti? Dopo 11 anni è impossibile”

In molti, tra i fan, sapendo della notizia che Michael Schumacher sarebbe stato presente al matrimonio della figlia, hanno pensato a un miracolo. O meglio che l’ex campione di Formula 1 fosse tornato o magari potesse tornare a una vita normale.

Una speranza che però è stata spenta da uno dei neurologi più importanti d’Europa, il primario del Gemelli Luca Padua. “Quello che mi ha fatto insospettire è stato che non ci fossero foto del paziente, quindi dare una diagnosi su come sta effettivamente Schumacher oggi è praticamente impossibile. Però analizzando il caso, il pregresso e tutto quello che è successo in questi 11 lunghissimi anni, un’idea possiamo facela e credo che l’ex pilota ferrarista si sia stabilizzato”.

Perché?
“I miglioramenti, e ce lo dice la storia della neurologia, possono avvenire ma dopo tre o sei mesi, al massimo un anno. Sicuramente non dopo 11 anni. Dopo tutto questo tempo il paziente neurologico fa parte della sua stessa patologia e diventa un paziente fragilissimo. Per questo le regioni hanno pensato a dei reparti speciali come quelli che io dirigo, dove ci sono degenze lunghissime per evitare che i malati possano essere colpiti da altre problematiche, come infezioni, polmoniti o mancanza di alimentazione”.

Schumacher, però vive nella sua casa…

“È vero ma da quello che so la sua casa è stata trasformata in una sorta di grande reparto dove ha tutte le cure del caso ed è continuamente monitorato. Sicuramente un qualcosa non alla portata di tutti. Comunque le posso affermare che dopo tutto questo tempo, non è possibile rivedere un paziente tornare alla vita di tutti i giorni. Certo, vengono fatti degli spostamenti ma con speciali letti o con sofisticati carrozzine. La muscolatura non esiste più. Immagino che solo l’amore per una figlia possa portare un paziente simile fuori dal suo habitat di cura”.

Quanti sono i casi come quello di Schumacher?

“Attualmente nel mio reparto ne ho 20”.

La domanda che si fanno tutti davanti al caso Schumacher è come un uomo che viva a costantemente oltre i 300 km orari possa essersi ridotto così con una caduta dagli sci….

“Sono gli scherzi della vita che nessuno vorrebbe mai accadessero”.

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