Ceferin ad Abodi: rischio esclusione Uefa dalle coppe per squadre italiane

Il numero uno UEFA ha fatto sapere al ministro Abodi che i club di Serie A rischiano la procedura di infrazione con l’emendamento se passa l'emendamento Mulè

di redazione sport
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Aleksander Ceferin, presidente Uefa (foto Lapresse)
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Ceferin avvisa Abodi: rischio esclusione Uefa dalle coppe per squadre italiane

Inter, Milan, Juventus, Bologna, Atalanta, Roma, Lazio e Fiorentina rischiano di non poter giocare le coppe europee la prossima stagione? "Se il testo resta così, dovremo escludere le squadre italiane dalle coppe europee", le parole che il numero uno della Uefa, Aleksander Ceferin, avrebbe pronunciato - secondo La Repubblica - al ministro dello Sport Andrea Abodi durante l'incontro all’Olympiastadion di Berlino, in occasione di Svizzera-Italia a Euro 2024.

Il testo in questione è l'emendamento Mulè al decreto Sport e istruzione, che prevede la totale autonomia - statutaria, regolamentare, organizzativa e gestionale - della Lega dalla FIGC. Dando il diritto per la Serie A di avere parere vincolante sulle delibere della FIGC che la riguardano e la possibilità di ricorrere contro la giustizia sportiva direttamente al Tar del Lazio. Stando alla ricostruzione di Repubblica Ceferin avrebbe definito questa proposta "irricevibile" e aggiunto che se l'emendamento venisse approvato in Commissione alla Camera le squadre italiane verrebbero escluse dalle competizioni con effetto immediato.

Abodi avrebbe prontamente ribattuto: "Non esiste più", come se quel testo fosse scomparso. In queste ore l'emendamento andrà in approvazione in commissione. Il governo assicura comunque che ha subito una "profonda riformulazione". I punti che devono cambiare per la UEFA sono il ricorso esterno alla giustizia sportiva e il parere vincolante della Serie A sulle delibere FIGC. Le prime a essere preoccupate sono le società di Serie A tant'è che la questione era stata trattata in Lega nell'ultimo consiglio. Nessuno però immaginava una minaccia di questa portata da parte della UEFA per un emendamento che i club non hanno avallato