Conte ko, Tottenham flop in FA Cup: gli Spurs sono fuori da tutto

Antonio Conte e il Tottenham eliminati in FA Cup. Resta un solo obiettivo per gli Spurs

Antonio Conte (Lapresse)
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Antonio Conte, Tottenham eliminato in FA Cup

Il Tottenham di Antonio Conte perde a sorpresa contro Middlesbrough (ottavo in Championship, la Serie B inglese) e viene eliminato dalla FA Cup (mentre il Manchester City di Guardiola va ai quarti dopo una vittoria non senza fatica per 2-0 sul campo del Peterborough United). Un brutto colpo per gli Spurs che cadono ai supplementari (gol al 107' di Colburn) e sono fuori da tutto quando mancano ancora più di due mesi alla fine della stagione.

Conte-Tottenham: out Carabao Cup e Conference League

Il Tottenham infatti oltre che dalla coppa nazionale era stato eliminato precedentemente dalla Carabao Cup (vinta poi dal Liverpool ai rigori contro il Chelsea) ed è fuori dalla Conference League (a causa del 3-0 a tavolino della UEFA per il mancato svolgimento della partita contro il Rennes per il focolaio covid scoppiato nella squadra inglese).

Tottenham, 14 anni senza vincere un trofeo

Il Tottenham anche per questo 2022 dunque non solleverà trofei. Gli Spurs non vincono da 5.120 giorni, ossia dal 24 febbraio 2008, quando squadra allora allenata da Juande Ramos riuscè a battere il Chelsea nella finale di Carabao Cup (reti di Berbatov e Woodgate).

Conte e il Tottenham: le chance di andare in Champions League

Un inizio anno molto difficile per il Tottenham di Antonio Conte che ha visto la sua squadra perdere 7 partite nelle prime 13 partite. A questo punto resta solo la speranza di una buona qualificazione in Europa: in Premier League il Tottenham è settimo con 42 punti e dovrà accelerare se vuole vincere la volata per l'Europa League con West Ham e Arsenal (a 45 e i Gunners hanno una partita in meno) o provare a guadagnarsi la zona Champions con il Manchester United al momento quarto a 47 punti (ma i Red Devils hanno due match in più degli Spurs) e il Chelsea (a 50 punti ma con due partite in più del Tottenham). Fuori portata le prime due che si stanno giocando il titolo: Liverpool (a quota 60) e Manchester City (a 66).

Una decina di giorni fa, dopo la sconfitta in casa con il Burnley, Antonio Conte aveva detto: "Il Tottenham mi ha chiamato per cambiare le cose, ma sono onesto, non ci sto riuscendo. Penso che la società debba fare delle valutazioni anche sul mio futuro. Forse la verità è che non sono abbastanza bravo". E ancora: "Perdere quattro partite su cinque non è abbastanza, non è un buon lavoro e non mi è mai accaduto. Credo che il club debba fare delle valutazioni, degli incontri con dirigenza, staff e giocatori e fare il punto della situazione. Qui i giocatori sono sempre gli stessi, gli allenatori cambiano, ma i risultati no. E per me è frustrante. Potrei stare zitto e chiudere gli occhi, ma per me non è una situazione accettabile. Sono troppo onesto per accettarla, lo chiarirò con il club e il club dovrebbe fare le sue riflessioni su di me. Non è giusto e non è bello continuare a perdere, non lo merita nessuno".

Dal presidente Daniel Levy era però trapelata fiducia nei confronti di Antonio Conte. E lo stesso allenatore, dopo un colloquio con il numero uno del Tottenham, aveva chiarito di non voler assolutamente lasciare il Tottenham. "Le mie parole sono state molto chiare, non è normale perdere 4 gare nelle ultime 5. Quando succedono queste situazioni è giusto fare delle valutazioni sui perché e trovare delle risposte". "Non sono abituato a perdere così. Dimissioni? Penso che ora la soluzione sia continuare a lavorare molto per dare soddisfazioni ai nostri tifosi. Lavorare sul presente per trovare soluzioni. Ho parlato con Levy e il presidente sa che sono qui per aiutare il club in ogni momento. Lo farò fino alla fine. Questa è la realtà e lui sa che stiamo lavorando sodo. Ha grande considerazione del nostro lavoro e del lavoro del mio staff".

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