Cori contro Maignan a Udine, tra i cinque fermati c'è anche un uomo di colore
Individuati gli autori delle urla e gli insulti razzisti, decisive le telecamere di sicurezza. La squadra friulana dovrà anche giocare un match a porte chiuse
Maignan, individuati i responsabili che gli uralvano "scimmia". Fuori dallo stadio di Udine per 5 anni (Daspo)
Continua a far discutere la brutta vicenda di Udine che ha coinvolto, suo malgrado, il portiere del Milan Maignan e che ha fatto il giro del mondo. Con l'intervento anche del presidente della Fifa Infantino che ha proposto "la sconfitta a tavolino per le squadre coinvolte per responsabilità oggettiva", in questo caso sarebbe toccato all'Udinese. Alcuni degli individui responsabili dei cori discriminatori pesanti nei confronti del rossonero tra i pali sono stati individuati. Urlavano "scimmia" e altre parole becere. Decisive le videocamere di sorveglianza interna messe a disposizione dall’Udinese. Il primo era stato beccato già lunedì, incastrato da un video postato sui social in cui reitera un insulto vergognoso a Maignan, ieri è toccato ad altri quattro.
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E la cosa sconvolgente - riporta Libero - è che, tra questi, c’è anche un uomo di colore che si è prestato a insulti razzisti. E c’è anche una donna. Uno di questi vive a Udine, tre risiedono in provincia. Hanno tutti un’età compresa tra i 32 e i 46 anni e il questore udinese D’Agostino ha già emesso nei loro confronti un Daspo di cinque anni: la misura massima prevista per questi soggetti, non essendo loro recidivi. L’Udinese Calcio, invece, ha deciso di bandirli perennemente dal Bluenergy Stadium. Il Giudice Sportivo ha comunque punito il club, costringendolo il 3 febbraio prossimo a giocare a porte chiuse contro il Monza.