Cucine da incubo e Napoli da sogno, Cannavacciuolo: "Spalletti? Mister da... 3 Stelle Michelin"

Antonino Cannavacciuolo riparte con "Cucine da incubo" su Sky. Lo chef da 3 Stelle Michelin parla con Affaritaliani.it tra calcio e tv

Di Giordano Brega
Antonino Cannavacciuolo - Luciano Spalletti (foto Sky e Lapresse)
Sport

Cucine da incubo e il Napoli delle meraviglie: Antonino Cannavacciuolo tra calcio, ristoranti e tv (su Sky)

Da Cucine da incubo a... un Napoli da sogno (scudetto ormai più che ipotecato, con vista sui quarti di Champions League): Luciano Spalletti è un allenatore da... 3 Stelle Michelin?
"Spalletti è un grande perchè nelle sue parole vedo una devozione per il calcio, secondo me ci pensa pure quando dorme. Per creare un gioiello, una squadra del genere... Lui è come un grande chef che costruisce la sua brigata, ha sempre una parola per tutti, mai sul singolo: quando la stampa cerca di portarne su uno, Spalletti ne prende tre o quattro. Ognuno di noi, quando deve fare un team, una squadra punta a far diventare tutto il gruppo importante. Oggi a Spalletti diamo più di 3 Stelle per il gruppo che ha formato”, spiega chef Antonio Cannavacciuolo ad Affaritaliani.it. “Vi voglio far capire solo un passaggio..."

Prego..

Cucine da Incubo is back!

Lo show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy torna dal 2 aprile ogni domenica in esclusiva su Sky Uno e in streaming solo su NOW, e sempre disponibile on demand

"Due anni fa, quando è arrivato, Osimhen era sempre in fuorigioco. E io mi arrabbiavo, ‘ma come fa ad andare sempre in off-side?”. Oggi l’attaccante nigeriano non ci finisce mai. Significa che l’allenatore gli è stato dietro, è andato a vedere il problema sul singolo giocatore. Spalletti è devoto al calcio, ha saputo costruire un grandissimo gruppo, lavora molto sui singoli, sulla parte emotiva. Io faccio sempre paragoni tra la brigata e una squadra di calcio. Sempre"

Ad esempio...
"Ci vuole chi alla mattina spinge nella preparazione, quello che impiatta meglio ed è più veloce, o chi ha bisogno di più spazio e allora lo metti ai secondi perché lì c’è più tempo nella preparazione (visto che arrivano dopo antipasti e primi). Alla fine noi ‘allenatori’, noi chef facciamo questo. Sai che c’è chi deve essere ‘cazziato’ perché ti dà di più o l’altro che se lo rimproveri davanti a tutti gli viene paura e si ferma. Allora lo prendi da parte, lo porti fuori, in giardino e ci parli, per dargli convinzione e sprint. Questa è la squadra. Noi che siamo in cima, dobbiamo capire che lavoriamo con ragazzi di vent’anni e non possiamo trattare tutti allo stesso modo. Sicuramente Spalletti, nel suo mondo fa la stessa cosa, si vede che è uno che va a lavorare sul singolo”

Non solo Spalletti. Kvaratskhelia, Osimhen, De Laurentiis: 3 protagonisti di uno scudetto che verrà. Che piatto faresti per loro?
”Io farei un  bel menù a tutta la squadra. Secondo me, sono tanti i meriti dei tre che hai detto. In primis De Laurentiis, sicuramente Osimhen. Ma io ci mettere Kim, Lobotka, Meret, Anguissa a centrocampo. E’ il collettivo. Quando poi trovi un team così unito, è logico che Osimhen ti sale tre metri in altezza per fare gol. Che ha quella rabbia agonistica. Perché c'è una squadra dietro che lo spinge. Ma se Lobotka non recupera palla, Osimhen non va su a tre metri. Il meglio del mio menù è quindi per tutta la squadra. Compreso Spalletti. Perché lui, non ce lo dimentichiamo, ha fatto un grande lavoro su determinati giocatori, che non erano quelli che sono oggi. Vi ricordate che l’anno scorso quante ne avete dette su Mario Rui? Oggi è uno dei migliori terzini del campionato italiano. Come mai? C’è un maestro d’orchestra che lo ha fatto diventare quello che è. Oppure Simeone e Raspadori che entrano e segnano: e quando lo fanno la panchina si alza come se ognuno di loro avesse fatto il gol. Sta vincendo il gruppo. E poi...”

Kvaratskhelia (Lapresse)
 

Poi...
“Un grande bravo De Laurentiis e Giuntoli. Perchè quando hanno preso quei giocatori, tutti hanno detto ‘chi è Kim? Chi è Kvaratskhelia?

Che piatto è questo Napoli?
”Quello che ti piace di più. A me può piacere il ‘Fritto misto’ e a Osimhen lo spaghetto al pomodoro. E allora gli faremo quello”

SEGUE - CUCINE DA INCUBO E NON SOLO... PARLA CHEF CANNAVACCIUOLO

Sull’edizione di Cucine da incubo: “Abbiamo fatto un lavoro ancora più mirato sui miglioramenti della struttura dei locali. E in più abbiamo alzato l’asticella sui piatti. Provando a far capire che sì, prosciutto e melone può essere buono, ma chi va al ristorante cerca un qualcosa in più”, le parole di Antonino Cannavacciuolo nel corso di un incontro con i giornalisti in cui ha presentato la nuova edizione del programma.

Sull’amore, la determinazione e il credere in questo lavoro: “Per noi professionisti il servizio è un divertimento. E’ come suonare la chitarra o la batteria. Quello in cui noi ci scervelliamo e diamo il massimo è la preparazione. Quando si siede il cliente per noi deve essere un divertimento, perché con esso crei positività nel luogo in cui stai cucinando. E questa positività ‘entra’ in un piatto. Rabbia e arroganza vengono trasmesse nel cibo: il cliente lo sente. Avere una brigata felice o incazzata... lo stesso piatto cambia di gusto. Provate a cucinare quando siete contenti a casa o quando siete arrabbiati: nel secondo caso al piatto mancherà sempre qualcosa”

Questo lavoro è passione, dedizione e sacrificio. A cosa ha dovuto rinunciare Antonino Cannavacciuolo? “La mia gioventù. E me ne pento pure. A vent’anni uno deve sbagliare, e io non ho avuto la possibilità di fare ca... Questo è il rimpianto del mio percorso”

Quanto ha sacrificato del rapporto con i suoi figli per seguire la sua grande passione di chef? “Lavorando nei festivi e nel fine settimana ci sono delle rinunce. Ma sono fortunato perché ho una grande donna vicino a me, che non ha fatto mancare niente ai figli. E ci siamo ritagliati degli spazi per stare insieme. Tante volte Cinzia viene con i bambini a Villa Crespi, stiamo insieme in cucina, nelle due-tre ore di stacco al pomeriggio andiamo a fare una passeggiata, a mangiare un gelato. Lei fa un lavoro pazzesco per quanto riguarda la base della nostra famiglia".

Antonino Cannavacciuolo a Cucine da incubo (foto Sky)
 

Un ricordo che ha emozionato chef Cannavvacciuolo: “Maurizio Costanzo poco prima di morire ha scritto un articolo in cui parlava di Cucine da incubo, facendo i complimenti al programma. Il fatto che lui apprezzasse il nostro lavoro per me è stato come ricevere la terza Stella Michelin in tv. Un complimento da un genio come lui è stata una cosa bella, un premio importante”

L’errore più comune riscontrato nei ristoranti di questa stagione... “La spesa. Loro pensano di risparmiare sugli ingredienti, ma alla fine è un danno aziendale. Come dice il detto ‘Il risparmio non è mai guadagno’... Il cliente conosce provenienza, marchio, le aziende che lavorano meglio o peggio. Ma meno male: siamo fortunati perché - grazie ai programmi televisivi - cuciniamo a persone che si fanno tante domande sul cibo. Io dico sempre che quando si parla del mio lavoro - nel bene e nel male - fa sempre bene - permette di migliorarsi”

SEGUE - CUCINE DA INCUBO 2023, TUTTE LE ANTICIPAZIONI DELLA NUOVA STAGIONE IN ONDA SU SKY

Cucine da incubo, Antonino Cannavacciuolo torna su Sky con le nuova stagione

Ripartono le avventure da incubo di Antonino Cannavacciuolo, protagonista di un nuovo ciclo di episodi di Cucine da incubo, attesi a partire da domenica 2 aprile in esclusiva su Sky Uno e in streaming solo su NOW.

Per Cannavacciuolo – amatissimo e acclamato Chef da 7 Stelle Michelin in totale (di cui tre per il suo ristorante Villa Crespi) e dalle grandi capacità imprenditoriali – ripartono queste vere e proprie missioni impossibili in cui tutta la sua esperienza da Chef e da imprenditore sarà al servizio di ristoratori nelle cui cucine e nelle cui sale regnano liti, improvvisazione e cattiva gestione, tanto da portare le strutture a un passo dalla chiusura. Ristoranti di tutta Italia con un servizio, uno stile e una qualità del cibo che vengono giudicati deludenti dai clienti insoddisfatti e che per questo, sopraffatti da incuria o indolenza, sembrano destinati a cessare le proprie attività.

Antonino Cannavacciuolo a Cucine da incubo (foto da Sky)
 

In ogni episodio di Cucine da Incubo, show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy - al via dal 2 aprile, ogni domenica per sei settimane, alle 21.15 in esclusiva su Sky Uno e in streaming solo su NOW, sempre disponibile on demand e visibile su Sky Go, Chef Cannavacciuolo arriverà nel locale per provare in prima persona il menù e valutare cibo e servizio, osserverà poi lo staff al lavoro e, in base ai problemi emersi, darà la sua consulenza, fornendo anche consigli per un nuovo menù.

Il locale sarà sottoposto a un make over totale, una ristrutturazione completa da compiere in tempi record, che darà un nuovo aspetto alla location per renderla più accogliente e funzionale, creando un’atmosfera diversa rispetto a quella del passato, finalmente a misura di cliente.

Dopo questi interventi, lo staff sarà poi pronto a ricominciare: con la passione per la ripartenza e la forza dei consigli ricevuti dallo Chef, ma anche con la fondamentale consapevolezza degli errori passati, tutte le persone al lavoro in sala e cucina potranno tornare al lavoro, riaprendo le porte alla clientela.

“CUCINA DA INCUBO”, ANTONINO CANAVACCIUOLO AL RISTORANTE 'L CIVEL. LA PRIMA PUNTATA DELLA NUOVA STAGIONE SU SKY

A Casalbeltrame, comune di meno di mille abitanti in provincia di Novara, c’è il ristorante a conduzione familiare ‘L Civel che rischia di chiudere per una diatriba iniziata tra i fornelli e sconfinata tra le mura di casa. ‘L Civel viene rilevato da Giovanna e Paolo nel 2007 con l’idea di essere un progetto di famiglia e un investimento per il futuro delle loro tre figlie Melissa, Stefania e Micaela. Tutte e tre iniziano a lavorare nel ristorante, ma le cose non vanno come sperato: Stefania, diplomata all’alberghiero, comincia a lavorare nella cucina col compagno chef ma lui, dopo un po’, abbandona il ristorante, così lei decide di non lavorarci più a tempo pieno; anche Melissa e Micaela hanno presto cercato un altro impiego per avere un po’ di respiro dalla famiglia. Il problema maggiore, infatti, sembra essere il rapporto con la madre Giovanna, che ritiene di essere l’unica a mandare avanti il ristorante. Giovanna però è stanca, ha perso le speranze, non accetta consigli e sfoga la sua frustrazione sui suoi familiari. Così le figlie e la nipote Rossella, che aiuta in sala, fanno fronte comune, convinte che, se avessero più spazio nella gestione e nella cucina, potrebbero far svoltare ‘L Civel. In tutto questo, il papà Paolo sembra non voler prendere posizione, preferendo invece subire passivamente la situazione. Per motivazioni diverse, ecco che tutti richiedono l’intervento dello Chef Antonino Cannavacciuolo. E tutti sono anche d’accordo su una cosa: nella famiglia de ‘L Civel le cose non possono andare avanti così.

CUCINE DA INCUBO, I PROSSIMI RISTORANTI A CUI FARA' VISITA CANNAVACCIUOLO

A seguire, nei successivi appuntamenti di “Cucine da incubo”, Antonino Cannavacciuolo sarà impegnato in altre missioni impossibili a Grottaferrata (Roma), Misilmeri (Palermo), Cologno Monzese (Milano), Colle Val d’Elsa (Siena), Bogliasco (Genova), Porto Cesareo (Lecce).

CUCINE DA INCUBO: DAL 2 APRILE OGNI DOMENICA ALLE 21.15 IN ESCLUSIVA SU SKY UNO E IN STREAMING SOLO SU NOW, SEMPRE DISPONIBILE ON DEMAND E VISIBILE SU SKY GO.

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