Donnarumma fischiato, Raiola: "Sono disgustato, Milan poi sempre muto"

"I fischi fanno più male a noi che a lui"; ha dichiarato il padre del portiere

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Donnarumma fischiato, Mino Raiola attacca: "Sono disgustato, mi chiedo perché il Milan non abbia preso ufficialmente le distanze"

Gigio Donnarumma sperava in una accoglienza diversa per il suo ritorno a San Siro per la semifinale di Nations League Italia-Spagna dopo il discusso trasferimento dal Milan al PSG. Il portiere ha ammesso che sarebbe stato dispiaciuto se i suoi ex tifosi, ancora indispettiti per il suo passaggio a Parigi a parametro zero, lo avessero fischiato e puntualmente così avvenuto. D'altronde i supporter rossoneri avevano messo le cose in chiaro fin da sabuto. "Non sarai mai il benvenuto, uomo di m...a", recitava lo striscione appeso allo stadio. I fischi a Donnarumma non sono piaciuti nemmeno al suo procuratore Mino Raiola, che in una intervista al Corriere dello Sport, ha attaccato i tifosi ma soprattutto il Milan.

"Una gogna. Sono disgustato dai fischi a Gigio, adesso mi chiedo perché il Milan non sia intervenuto ufficialmente per prendere le distanze dalla contestazione, per difenderlo in qualche modo. - ha detto Raiola - Sono deluso anche dal silenzio del club rossonero sullo striscione di minacce degli ultras. Di quali colpe si sarebbe macchiato? In certe situazioni le colpe non sono di una parte sola, il Milan non ha potuto o saputo tenerlo".

Anche il padre di Donnarumma, Alfonso, ha espresso il suo rammarico per i fischi al figlio anche se con toni meno accesi. "Sono cose che succedono, non c'è niente da dire. Speravo non accadesse, anche se un po' me l'aspettavo. I fischi fanno più male a noi come genitori che a lui", ha detto a La Repubblica.

Il portiere classe '99 ha comunque ricevuto il sostegno di buona parte della stampa anche se qualche voce contro c'è stata. "Donnarumma è un giocatore della Nazionale che ha dato un contributo fondamentale per il titolo europeo. - ha commentato l'ex allenatore Fabio Capello in una intervista al Corriere dello Sport - Ma mi lasci dire una cosa… credo anche che sia stato irriconoscente verso il Milan, andando al Paris Saint-Germain. Per tutto ciò che il club aveva fatto per lui e la famiglia quando era ragazzino, avrebbe dovuto comportarsi diversamente