"Regalo la mia aquila alla Lazio". Il falconiere pentito, Lotito infuriato e la protesi al pene
Il presidente prima ha minacciato di cacciarlo, ora valuta il perdono. Il caso Juan Bernabé
Lazio, esplode il caso Bernabè: i dubbi di Lotito sul falconiere
In casa Lazio è esploso il caso Juan Bernabé, non si tratta di un calciatore e nemmeno dell'allenatore ma del falconiere finito nella bufera per aver pubblicato le foto del suo intervento: una protesi al pene. Il presidente dei biancoazzurri Lotito non ha gradito la "bravata" e ha deciso di licenziarlo. Ma col passare dei giorni la posizione della società si è ammorbidita e per ora Bernabè è stato solo sospeso in attesa di un faccia a faccia di chiarimento con Lotito. Impossibile al momento sfrattare Juan Bernabé dalla foresteria di Formello, un po' - riporta Il Corriere della Sera - perché "prima di tutto viene la salute", come dicono dall’entourage del presidente della Lazio, ma soprattutto perché si temono azioni legali da parte del falconiere messo alla porta per ora solo a parole.
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L’incontro, così, è solo rimandato, scatterà non appena i certificati sanciranno per Bernabé la conclusione del periodo di convalescenza dopo l’intervento per l’impianto della protesi al pene. Bernabé è tornato a disperarsi, a chiedere scusa a tutti e a implorare il perdono con la voce rotta dai singhiozzi: "La società si sta comportando bene al cento per cento, mercoledì - dice Bernabè e lo riporta Il Corriere - mi hanno chiesto di andare via ma poi, visto il certificato, mi hanno permesso di restare. Sono pentito e mi troverò un altro lavoro, la mia famiglia è con me", le sue parole nel corso di una drammatica diretta che ha fatto temere anche gesti estremi ad alcuni dipendenti del club, alla quale è seguita, stavolta non via radio, la proposta alla Lazio: "Bernabé se ne va -dice il falconiere - appena arriva il nullaosta dei medici, ma l'aquila Olympia resta come sorta di regalo al club". Ma i tifosi chiedono a Lotito di perdonarlo.