Ferrari, la macchina delude e scoppia il "caso " Hamilton
La gara in Bahrain ha mostrato tutti i limiti della macchina ma nel paddock si parla anche del campione inglese, in crisi
Ferrari in crisi, sia la macchina che Hamilton
Mentre nei box del circuito del Bahrain la Formula 1 impacchettava auto ed accessori vari in direzione Arabia Saudita dove di correrà domenica prossima, giorno di Pasqua, commentatori e tecnici del "Circus" analizzavano l'ennesima gara senza molta storia.
La McLaren ancora una volta si è dimostrata di un altro pianeta e, senza Safety Car ed altre questioni di strategia il divario sarebbe stato ancora superiore. Le "Papaya" hanno già oggi 3 decimi su tutti gli altri, soprattutto in gara ma c'è addirittura chi è convinto che in realtà il potenziale sia ancor più superiore e che, in qualche modo, Norris e Piastri ogni tanto viaggino di "conserva".
Ma c'è, soprattutto il problema Ferrari. La stagione della Rossa, partita con grandi aspettative, ancora una volta si sta rivelando un mezzo fallimento: "anche quest'anno vinciamo l'anno prossimo" è una delle frasi più utilizzate non solo dai tifosi ma anche degli addetti ai lavori che circolano nel Paddock. Hamilton e Leclerc hanno avuto un buon momento solo nella fase centrale della gara ma nel finale, con la gomma hard, hanno faticato a tenere il passo anche della Mercedes. Il tutto malgrado l'arrivo e l'utilizzo del nuovo fondo, che purtroppo ha fatto passare si un passo in avanti ma non sufficiente. Bisognerà quindi lavorare e cambiare qualcosa, non di sicuro in Arabia dove non sono previsti ulteriori aggiornamenti.
C'è però un altro tema di discussione, molto più caldo nei box e molto meno legato alla macchina: Lewis Hamilton. A parte la gara sprint in Cina il pluricampione del mondo è sempre stato alle spalle di Leclerc e le ammissioni di difficoltà fatte dallo stesso Lewis nel dopo-gara hanno preoccupato e soprattutto dato voce a chi, fin da un quando venne annunciato un anno fa l'acquisto del pilota più vincente di sempre da parte di Maranello, ha storo il naso sull'operazione. L'idea dei critici infatti è nota: Hamilton è ormai un pilota in calo di rendimento e lo si è portato in Ferrari per una semplice ragione di marketing e non per motivi sportivi.
Sono gli stessi critici che invece elogiano ad esempio la scelta di puntare su Kimi Antonelli, un giovane di talento sicuro... "lo avrebbe dovuto fare la Ferrari - si dice nei box - guardate ad esempio la gara di Bearman con la Haas, finito poco dietro Hamilton...".
Crisi di auto e crisi di piloti. Anche perché Leclerc, si dice sottovoce, non ne potrebbe più di anni senza una macchina da titolo e bisognerebbe cominciare a considerare l'idea che prima o poi il monegasco possa anche salutare cercando una macchina vincente. Che oggi, che anche quest'anno, la Ferrari non è...