Fia contro i piloti: guerra totale in Formula 1

Le penalizzazioni in Qatar sono la conferma della linea dura scelta dal Presidente Fia, Ben Sulayem contro Verstappen e soci

di redazione sport
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La guerra della Fia contro i piloti (e la Formula 1 stessa)

C’è una guerra, feroce, nel mondo della Formula 1; guerra esplosa in maniera totale in Qatar. E non stiamo parlando della lotta tra Ferrari e McLaren per il titolo Costruttori; stiamo parlando dello scontro senza quartiere tra la Fia ed i piloti. 

Dalla Parolaccia di Verstappen a ieri

Tutto cominciò mesi fa con la penalizzazione ai “lavori sociali” per Max Verstappen reo di aver detto una parolaccia in conferenza stampa. Il primo atto concreto del presidente della federazione internazionale, Mohamed Ben Sulayem, ex pilota di rally, alla guida della Fia dal 2021 ma che quest’anno ha deciso di mettere la sua impronta decisa sul Circus. Niente parolacce, quindi, ma non solo. Anche le regole in pista devono cambiare all’insegna del pugno duro e lo si è visto chiaro in questo weekend, partendo dalla penalità inflitta ancora a Verstappen per aver rallentato Russell durante le prove quando in realtà il pilota della Mercedes non si trovava nel suo giro lanciato ma era in fase di riscaldamento gomme… per chiudere poi con il penalty inflitto a Norris di stop&go e 10” per non aver rispettato come dovuto le doppie bandiere gialle.

Pugno duro, quindi, è la nuova linea della Federazione con Sulayem pronto a rispondere così alle critiche: “Si fa come dico io. Punto”.

Ecco: mostrare i muscoli contro dei piloti il cui ego è normalmente grande come un autodromo, non sembra la scelta più giusta, anzi. anche perché, in tutto questo, se il fronte di chi si mette al volante è unito dentro la Fia siamo nel pieno di un terremoto dove al mattino quando ti presenti in ufficio non sai se il badge funzionerà.

I licenziamenti in Fia

Si è partiti un mese fa con il licenziamento dell’ex direttore di gara, Niels Wittich, seguito a quello di un altro top manager: Paolo Massari. Due giorni prima della gara a Doha ecco altri due “benserviti”: il primo a Tim Mayer, non uno qualunque essendo il figlio del co-fondatore della McLaren, dopo 15 anni di lavoro nella Fia (scaricato con un sms…) per finire con quello ancor più clamoroso di Janette Tan, promossa due settimane fa a Direttrice di gara per la Formula 2. Tutto questo ha costretto il neo direttore di gara della Formula 1, Rai Marquez, ha fare gli straordinari seguendo entrambe le competizioni sul circuito di Losail.

Insomma, una situazione complessa, interna alla Fia e con la federazione ed i piloti. Il tutto con un grande e silenzioso (al momento) terzo protagonista: Liberty media, cioè i proprietari della Formula 1. Al momento goi americani e Stefano Domenicali cercano di tenersi fuori dalla sfida ma tutti sanno nel paddock del loro parteggiare per chi guida, per i vari Verstappen e Leclerc per un semplice motivo: sono loro a creare lo spettacolo, sono loro ad attrarre sponsor e tifosi. 

Il successo della Formula 1 2024

Anche perché questo 2024 ha confermato ancor di più il grande successo della Formula 1 nel mondo. Sulle piste ormai va di moda il “tutto esaurito” con i tifosi di tutto il mondo a caccia del prezioso biglietto e pure il progetto di rendere un weekend di motori anche un evento di spettacolo e vip si sta dimostrando vincente. A questo si unisce l’ingresso nei prossimi anni di altri due team dal nome prestigioso: General Motors (con il brand Cadillac) e Audi. Il tutto in un periodo di gare quanto mai equilibrate dove 4 team (Ferrari, McLaren, Mercedes e Red Bull) possono correre per la vittoria. Insomma, spettacolo garantito in pista e senza il bisogno di stranezze da parte della Fia e del direttore di gara. 

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