Gigi Riva, La Russa in Aula: "Rombo di Tuono ebbe la capacità di dire no a..."

Gigi Riva addio, La Russa lo ricorda in Senato: "Ebbe offerte da Juventus, Inter, Milan, ma disse no a chi gli prometteva più soldi e vittoria"

di redazione sport
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Addio a Gigi Riva, La Russa lo ricorda in Aula: "Grande campione nel calcio e nella vita"

"Ci ha lasciato Gigi Riva, comunemente ricordato come 'Rombo di tuonò, un appellativo che gli diede Gianni Brera e che è rimasto pur passando le generazioni. È stato non solo il calciatore più prolifico della nazionale ma anche un grande uomo. Il suo silenzio tante volte parlava da solo, il suo esempio come calciatore, uomo, dirigente della nazionale". Lo ha detto in Aula il presidente del Senato Ignazio La Russa commemorando Gigi Riva. "Ebbe offerte da Juve, Inter, Milan, ma ebbe la capacità di dire no a chi gli prometteva più soldi, più onore, più vittorie. È stato grande campione nel calcio, come dirigente e nella vita", ha aggiunto La Russa. "Voglio ricordarlo a nome del Senato inchinandoci alla sua memoria", ha concluso il presidente del Senato.


La Russa omaggia Gigi Riva, il ricordo e l'applauso in Senato

"Colleghi, come sapete, ci ha lasciato Gigi Riva, comunemente da tutti noi ricordato come "rombo di tuono", un appellativo che gli diede Gianni Brera, un giornalista non dimenticato. Pur passando gli anni e le generazioni, tale è rimasto l'appellativo per questo grande, non solo calciatore, ma per questo grande uomo. La caratteristica, infatti, di Gigi Riva, anzi, per dirlo come direbbero i sardi, "Gigirriva" con due erre e tutto attaccato, è stata quella di essere, non soltanto il calciatore più prolifico, in fatto di gol, della nazionale italiana, ma di essere anche un grande uomo, che non aveva bisogno di tante parole. Il suo silenzio, tante volte, parlava da solo". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prendendo la parola in Aula. "Il suo esempio rimane come calciatore, come uomo, come dirigente della Nazionale - ha aggiunto -. Nel 1970, prima di essere dirigente, fu uno dei protagonisti, come calciatore, della partita del secolo, come venne definita. La ricordate: la famosa partita Italia-Germania 4-3. E questo dopo che, quattro anni prima, aveva vinto il campionato europeo. Trentacinque gol in quarantadue presenze: nonostante i tanti campioni che l'Italia ha avuto, queste reti rimangono il record che Gigi Riva porta in Paradiso. Ma in Paradiso egli porta anche la sua capacità di dire no. Perché è facile dire sì. C'era una canzone, il cui autore si chiamava Leo Valeriano, che parlava del coraggio di dire di no. Erano gli anni in cui era facile dire sì e questa canzone esaltava chi aveva il coraggio, a volte, di rifiutare i falsi miti della società. Ecco, Gigi Riva ebbe offerte dalla Juventus, dall'Inter, dal Milan, ma aveva trovato casa in Sardegna: a Cagliari, ma in tutta la Sardegna".


Addio a Gigi Riva, La Russa: "In paradiso porta suoi record e coraggio di dire anche no a più soldi"

"'Rombo di tuonò è il nome rimasto negli anni per Riva, un grande uomo, non soltanto un grande calciatore, il suo esempio parlava da solo. Nel '70 fu protagonista della partita del secolo, il famoso 4-3 con la Germania". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, commemora il bomber scomparso lunedì sera. "Restano i record che porta in Paradiso, ma anche la sua capacità di dire no, ebbe offerte dalla Juve, dall'Inter, dal Milan, a chi prometteva più soldi, ma scelse la Sardegna". "Grande campione nella vita -ricorda- ha sempre tenuto dignità e riserbo, tutti vorremmo somigliarli, ma di Gigi Riva non ne nascono spesso, lui è anche la nostra buona coscienza, un esempio di come c'è una Italia vera che in lui si può rispecchiare", ha concluso poi tra gli applausi dell'Aula.