"Gli taglio la testa a San Siro". La guerra tra ultrà e 'ndrangheta. Le chat

Il riferimento a Baiocchi, il capo della curva dell'Inter ucciso: "A questo infame lo sequestriamo, lo anestetizziamo, lo portiamo nell'orto e lo sotterriamo".

Vittorio Baiocchi, ucciso a Milano da due killer in moto
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Guerra tra capi ultrà di Inter e Milan e 'ndrangheta. Le intercettazioni

La Procura di Milano sta indagando da tempo sulla guerra in atto tra capi ultras di Inter e Milan e la 'ndrangheta. Ieri - riporta il Fatto Quotidiano - ha chiuso il cerchio su sette piazze di spaccio con 90 indagati, tra cui figlio e nipote di Nazza Calaiò. Capo criminale della Barona, quartiere di Milano. In tasca contatti di livello con il trafficante siciliano Carlo Zacco, con Salvatore Barbaro, condannato per ’ndrangheta. Oltre a lui, il fermo include il suo gruppo di fuoco. Tra questi Massimiliano Mazzanti detto “spara spara”. A dare fuoco alle polveri anche la collaborazione di una donna organica alla banda. È lei a svelare gli intrecci dei cosiddetti "grandi". Questo gruppo criminale era entrato in contrasto con Vittorio Boiocchi, capo della curva Nord, già legato ai clan, ucciso il 29 ottobre 2022.

Indagine ancora aperta, - prosegue il Fatto - con mandanti ed esecutori ignoti. Nazza gioca anche sulla sponda rossonera. Fino al punto di progettare l’omicidio di Daniele Cataldo, uomo di fiducia del capo curva Luca Lucci, già condannato in Appello per traffico di droga. È il 3 marzo 2022 quando Calaiò, scrive il Ros, "si scagliava (a parole, ndr) contro i maggiorenti della curva dell'Inter tra cui Andrea Beretta (…) e il capo Vittorio Boiocchi". Rispetto a Boiocchi: "Adesso studio il modo che gli taglio la testa senza pagarla (...) a questo infame (…), lo sequestriamo, lo anestetizziamo, lo portiamo nell'orto e lo sotterriamo". Aggiunge: "Lo prendo senza telefono? È meglio di quello che ho fatto con il casco". Il riferimento al "casco" dagli atti è indefinito. A maggio, Calaiò poi punta la curva del Milan "nell ’ambito della contesa tra Luca Lucci e Giancarlo Lombardi". Nazza: "Ti dico la verità (…) vado a sparare prima a Giancarlo e poi a Cataldo". Il figlio: "Datemi l'indirizzo lo faccio, mi metto il casco integrale e me lo faccio a Cataldo (…). Gli sparo in faccia".

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