Gravina vince il primo round all'assemblea Figc ed attacca i rivali

Il Presidente porta a casa un successo ai voti superiore del previsto, alla faccia dei nemici a cui non resta che la politica

di redazione
Sport

Gravina vince e attacca

Quella andata in onda oggi a Roma è molto più che una semplice, seppur importantissima, votazione sulla riforma dello Statuto della Figc, Quanto successo oggi, infatti, è l'ennesima puntata della guerra interna al calcio italiano tra Gabriele Gravina ed i suoi rivali, a partire dal presidente della Lazio, Lotito. la battaglia di oggi però non solo ha avuto un vincitore assoluto, proprio Gravina, ma ha mostrato per la prima volta delle crepe nello schieramento avversario.

Che Gravina infatti abbia tra le mani le carte pesanti in Federazione era cosa risaputa che solo chi non voleva vedere non vedeva. Al momento del voto infatti pesano troppo le posizioni delle leghe minori, dai dilettanti alla B, rispetto alla Serie A. Oggi però si è andati oltre.

Al momento di schierarsi, ufficialmente, insomma, al momento di metterci la faccia solo 8 squadre di Serie A hanno votato contro mentre ben 12 hanno scelto la via più morbida dell'astensione. Un cambio di rotta arrivato a sorpresa e protocollato dalle parole del Presidente dell'Inter, Beppe Marotta, in versione pompiere: "Astenuti e contrari sono da esaminare. Si è voluto esprimere non un dissenso nei confronti della proposta di Gravina, bensì è un discorso in cui c’è un dibattito aperto che va affrontato. Vanno prese posizioni nell’ambito di un confronto costruttivo". Non solo... "Credo che sia un contraddittorio giusto. Dispiace come dirigente questa conflittualità che sfocia in personalismi da eliminare. Il conflitto dialettico porta al fatto che bisogna conquistare posizione, ma bisogna farlo nell’arco della negoziazione rispettosa di tutti". Insomma, sotterriamo l'ascia di guerra e dialoghiamo...

Non si sa se le frasi del dopo-voto siano frutto del risultato (non sembra) o di un vero cambio di linea, quello che resta è la sensazione di netta superiorità oggi come oggi di Gravina che, non a caso, nel suo discorso ha lanciato veri e propri siluri contro i rivali: "Il dialogo degli ultimi mesi è stato contrassegnato da accuse ed attacchi, giochi di potere di cui mi vergogno... un periodo spesso segnato da atteggiamenti aggressivi e accuse personali, un atteggiamento che contrasta con i principi di fair play e rispetto che la Federazione dovrebbe rappresentare. Sono stato anche bersaglio di infamie e dossieraggi, ma diamo tempo al tempo"...

In tutto questo però all'orizzonte c'è l'ultimo scoglio: la politica. Sono riecheggiate anche oggi a Fiumicino le parole di Giorgio Mulé (Forza Italia) che ha ispirato l'emendamento sul calcio nel dl sport: "Se non trovano una mediazione, interverrà il Parlamento...". Ma Gravina oggi sembra più forte e saldo di prima.

È per questo che ha tenuto tutti con il fiato sospeso sulla sua ricandidatura: "deciderò a breve" ha detto ai cronisti, ma chi lo conosce bene sa che non ha mai pensato di mollare, nemmeno per un istante.

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