Inghilterra-Italia, finale da 12 miliardi.In ballo impatti per lo 0,7% del pil
Dopo il trionfo ai Mondiali 2006 l’export italiano segnò un +10%. Anche stavolta con Italia-Inghilterra ci si gioca un risultato economico, non solo sportivo
Ci siamo, è il giorno di Italia-Inghilterra, è il giorno della finale degli Europei 2021, anzi Europei 2020. Con gli azzurri che cercano di fare lok scherzetto agli inglesi nel loro stadio di Wembley, davanti a Boris Johnson e alla Regina Elisabetta. "Lo stadio pieno e' una notizia meravigliosa per gli amanti del calcio. Sara' un giorno bello per giocare una partita cosi'. Vedremo come andra'". Lo ha detto Roberto Mancini, commissario tecnico dell'Italia, alla vigilia della finale di Euro 2020 contro l'Inghilterra a Wembley. Poi sull'impatto dei tifosi di casa sul match aggiunge: "Durante la partita dobbiamo pensare a fare gol, a difendere bene e creare occasioni. I tifosi speriamo di sentirli solo alla fine".
Italia-Inghilterra, due potenze da 12 miliardi di euro a confronto
Ma la finale non è solo una sfida sportiva, contiene importanti elementi economici. Secondo il Sole 24 Ore, si tratta di una partita che mette in moto due industrie da circa 12 miliardi di ricavi annui. La Serie A si fermerebbe a 5 miliardi di euro, con la Premier League inglese a circa 7 miliardi. Un piccolo ritardo che si spera non incida in campo a Wembley.
Italia-Inghilterra, in caso di vittoria effetti per lo 0,7% del pil
Anche perché in ballo ci sono conseguenze sulla crescita. Secondo Simona Caricasulo, docente di Economia aziendale dello sport alla Luiss ‘Guido Carli’ di Roma intervistata dal Qn, "la conquista degli Europei costituirebbe un volano straordinario per la nostra economia e per il sistema Paese. Non a caso, tutte le maggiori ricerche stimano l’impatto delle grandi vittorie calcistiche nello 0,7% del Pil”. Quindi circa 12 miliardi. “In ballo c’è davvero tanto, perché l’effetto-vittoria si trascinerebbe agli anni a seguire. The winner takes it all, il vincitore prende tutto, dicono gli inglesi. Un fenomeno che si dispiegherebbe sia nel mercato interno sia nell’export. Dopo il trionfo ai Mondiali 2006 l’export italiano fece segnare +10%".