Juventus: in Champions League col Villareal, vincere è l'unica cosa che conta
Dopo l'1-1 in Spagna, lo 0-0 non basta: Allegri si affida alle prodezze di Vlahovic, con lo spettro dei supplementari
Juventus-Villareal, mercoledì 16 il ritorno degli ottavi di Champions
La Juventus si riconosce nel motto coniato da Giampiero Boniperti: “Vincere non è importante: è l’unica cosa che conta”. Una dichiarazione di intenti che acquista un significato ancora più pregnante in occasione della gara di ritorno contro il Villareal, in Champions League: dopo l’1-1 in Spagna, lo 0-0 non basta e bisogna per forza vincere per passare ai quarti di finale. E’ il risultato della modifica della storica regola dei gol in trasferta, che in caso di parità valevano doppio: da questa stagione non è più così.
Crescono le chance di supplementari e rigori
C’è anche un altro lato della medaglia: in caso di 2-2 (o pareggio con ancora più gol), sarebbe il Villareal a non beneficiare delle reti realizzate a Torino e quindi si andrebbe ai supplementari. In generale, venuto meno il discrimine dei gol fuori casa, aumentano le possibilità che una partita a eliminazione diretta si possa decidere oltre i tempi regolamentari. Il vantaggio è tutto dalla parte di chi ha la panchina più lunga e una miglior condizione fisica e su questo non è che la Juve se la passi benissimo. Tuttavia, nonostante il maggior numero di sostituzioni introdotto con il Covid, stanchezza fisica e paura di perdere rendono la soluzione dei calci di rigore sempre molto probabili. Per quanto crudeli, i tiri dal dischetto rimangono il modo migliore per sbloccare una situazione di perdurante parità, anche per mancanza di alternativa. In principio era la monetina, con la quale contava solo la buona sorte, mentre in anni più recenti si è provato con Golden Goal e Silver Goal, durati come gatti in tangenziali. Il faccia a faccia dagli undici metri, tipo duello western, è sempre la via preferenziale.
Con Vlahovic per puntare alla Champions
La Juve deve prepararsi anche a questo, per continuare a coltivare i propri sogni europei. La squadra di Allegri è in prepotente risalita in campionato, ma a separarla dalla vetta della classifica ci sono troppi punti e troppe squadre: se l’ostacolo fosse solo uno, scommettere sulla rimonta sarebbe meno azzardato, ma così è davvero difficile. In Coppa Italia la strada è molto più agevole, dopo il successo di Firenze che invece pesa maggiormente perché i gol fuori casa in questa competizione valgono ancora doppio. Ma per le ambizioni della Juve non c’è altra prova d’esame che la Champions League, dove nelle ultime edizioni è uscita proprio agli ottavi di finale, contro avversarie non irrestistibili come Porto e Lione, e sempre per via del peso doppio dei gol realizzati in trasferta (dagli altri). Almeno questa volta non succederà e per tutto il resto c’è Dusan Vlahovic: alle brutte, un lancio lungo per innescare il numero 7 non è mai una scelta sbagliata.